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Un bel Lecce torna alla vittoria, conquista tre punti meritati e dimostra nuovamente grande intensità nell'arco della gara, riesce a leggere bene i momenti ed a rifiatare quando necessario. Stavolta abbiamo notato una voglia di vincere che non si vedeva da tempo ed anche le sostituzioni operate da D'Aversa, due punte più due esterni alti quando mancavano circa quindici minuti alla fine e si era in pareggio,  hanno incanalato partita ed umori degli interpreti sulla giusta via. 

Il messaggio lanciato dalla panchina stavolta è stato inequivocabile: "andiamo a vincere"

Abbiamo riconosciuto il tecnico di inizio campionato, quello che non fa sostituzioni "ruolo per ruolo" (che hanno stancato abbastanza), ma sa leggere la partita e capisce come operare in corsa, stravolgendo e ricomponendo. Doti che l'abbruzese ha, sono un valore aggiunto e che forse aveva dimenticato, riducendosi al compitino. D'altronde gli allenatori professionisti sono tali perché hanno preso la "laurea" a Coverciano, sanno impostare e leggere le partite, capire come e quando intervenire. E' bene che il tecnico giallorosso non lo dimentichi.

Il Frosinone è stata una brutta gatta da pelare, squadra veloce, tignosa e tecnica che però, lo sapevamo, concede la profondità. Il Lecce va a nozze con queste formazioni perché può sprigionare la velocità dei suoi interpreti negli spazi, soprattutto quella di Banda. Così è stato, perché la partita ha detto soprattutto questo: il Frosinone ha attaccato con la qualità che contraddistingue i suoi interpreti dalla cintola in su, mentre il Lecce l'ha punito pressando e ripartendo in profondità. Soprattutto con Banda ma anche con Piccoli e Strefezza. A proposito stavolta D'Aversa ha dato alla punta ancora la possibilità di partire titolare e l'ha lasciato in campo; l'atalantino l'ha ripagato con una discreta prestazione ed un gol. Si è mosso tantissimo anche in velocità, perché Piccoli a dispetto della stazza è anche veloce, va a contrasto spesso con il busto rivolto verso la porta avversaria e fa male ai difensori. Bene così. 

Roberto Piccoli

Anche Gallo e Blin dal primo minuto hanno consentito ai giallorossi di pressare e, seppur a volte in difficoltà, non si sono mai arresi tamponando unitamente a Ramadani le avanzate ospiti. A proposito dell'albanese: quando ha accanto Blin o Kaba può avanzare un po' il suo raggio d'azione. La presenza in campo di uno dei due fa guadagnare in cifra espressiva Ramadani, lo fa tirare in porta (il gol del 2-1 l'ha siglato lui) diversamente costretto, sprecato soltanto a compiti di copertura ed a tappare i buchi, fino a scoppiare.

Ora c'è l'Inter per stupire

Tre punti importanti dicevamo che consentono al Lecce di compiere quel balzo in classifica di cui aveva bisogno e che in alcune prestazioni avrebbe già meritato. Il 23 dicembre la squadra si concederà come regalo di Natale una partita a Milano, contro l'Inter capolista e già qualificata in Champions; una gara che potrà affrontare senza avere nulla da perdere e sappiamo che D'Aversa vorrà impostare per stupire.

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