Estate di rivoluzioni nella rosa? Corvino fa chiarezza sul punto

Il direttore dell'area tecnica leccese ha fatto il punto della situazione del mercato dei giallorossi
Nella giornata di ieri è stato presentato ufficialmente alla stampa il neo tecnico del Lecce Eusebio Di Francesco. L'allenatore abruzzese arriva dopo l'ultima esperienza in Laguna sulla panchina del Venezia chiusa con la retrocessione, la seconda consecutiva per lui dopo quella a Frosinone, nonostante un gran girone di ritorno, dove gli arancioneroverdi hanno fermato squadre blasonate del calibro di Atalanta, Lazio, Napoli e Fiorentina.
Assieme a Di Francesco c'erano anche il direttore sportivo Stefano Trinchera, il direttore dell'area tecnica Pantaleo Corvino e il presidente Saverio Sticchi Damiani, che hanno fatto il punto anche su altre tematiche, riguardanti principalmente il calciomercato. Su questo punto, il direttore vernolese ha voluto chiarire un aspetto in particolare: alcuni calciatori sono arrivati a fine ciclo e in questa sessione di mercato potrebbero essere ceduti, facendo anche i nomi di chi potrebbe lasciare il Salento in questa sessione di mercato.

Proveremo a tenere conto di un ciclo che può essere per molti aspetti e per molti calciatori, finito. Mi riferisco a calciatori che in questi tre anni ci hanno portato a raggiungere obiettivi straordinari ed importanti: Falcone, Baschirotto, Ramadani, Krstovic. Possono avere anche motivi per dire che il Lecce ha dato l'opportunità di dimostrare, adesso vogliono migliorarsi. Noi non possiamo tenere conto della loro volontà. Quindi puoi solo sostituirli quando vanno via. Se abbiamo un giocatore importante che pensa di andare via, noi dobbiamo aspettare che succeda questo e poi sostituirlo.
Falcone e Baschirotto: due stackanovisti al servizio del Lecce
Per quanto riguarda i primi due, ormai i loro numeri li conosciamo a memoria. Arrivati nel primo anno del Lecce in Serie A sotto la guida di Baroni (con Del Rosso come vice), Falcone e Baschirotto hanno giocato ogni singolo minuto delle tre stagioni di A finora disputate: un traguardo straordinario, soprattutto per il secondo, che fu schierato subito da difensore centrale – pur essendo arrivato come terzino destro – nella sfida d’esordio contro l’Inter, sua prima assoluta in Serie A, all’età di 26 anni, con il compito tutt’altro che semplice di marcare Lukaku. In quella partita, Falcone e Baschirotto furono i migliori in campo per il Lecce, e da quel momento Baschirotto è diventato un punto fermo non solo della retroguardia, ma dell’intera squadra giallorossa, di cui oggi è anche il capitano. Al suo fianco si sono alternati Umtiti, Pongracic, Gaspar e Jean, ma lui è sempre rimasto, riferimento costante.

Per quanto riguarda Falcone, anche lui è diventato il padrone indiscusso della porta giallorossa, dimostrando solidità, affidabilità e grande personalità. Nemmeno l’arrivo di un portiere promettente come Früchtl ha cambiato le gerarchie: il numero 30 del Lecce è rimasto il punto fermo tra i pali, confermandosi uno dei migliori portieri del campionato per rendimento e continuità. I momenti che lo legano al Lecce sono tanti e tutti significativi: dal rigore parato a Monza, che ha dato il via a una rimonta fondamentale, alla straordinaria prestazione all’Olimpico contro la Lazio, quando con i suoi interventi ha salvato il risultato in più occasioni. Sempre decisivo nei momenti che contano, Falcone ha rappresentato una vera e propria garanzia per la squadra e per i tifosi, diventando uno dei simboli del ciclo dei giallorossi.
Ramadani e Krstovic: qualità e leadership al servizio del Lecce
Per quanto riguarda Ramadani, l’albanese è arrivato in Salento con una missione tutt’altro che semplice: rimpiazzare la prima vera plusvalenza dell’era Corvino-bis, Hjulmand. E, sebbene le caratteristiche fisiche siano diverse, il carisma e la leadership mostrati in mezzo al campo sono stati fondamentali per il Lecce. Sempre presente nei momenti chiave e mai restio a prendersi responsabilità, Ramadani ha disputato una grande stagione d’esordio, guadagnandosi anche la maglia da titolare con l’Albania all’Europeo tedesco del 2024.
Sono stati solo due i gol segnati dal centrocampista, comunque più di quelli dell’ex capitano danese, ma pesanti: entrambi arrivati in gare cruciali. Contro il Frosinone (guidato da Di Francesco) all’89°, e contro il Torino, quando un bolide sotto l’incrocio ha tenuto vive le speranze salvezza. Sei punti pesanti, che raccontano l’affidabilità del numero 20 giallorosso.

Nella stessa estate, è sbarcato a Lecce anche Nikola Krstovic. Descrivere il suo impatto con parole è quasi superfluo: tre gol nelle prime quattro giornate (a Firenze, a Monza e in casa con la Salernitana) e subito la sensazione è stata chiara: Corvino aveva colpito ancora. La sua prima stagione si è chiusa con 7 reti, ma è nella seconda che ha fatto il salto di qualità definitivo: 11 gol e 6 assist in 38 partite, partecipando a più della metà delle reti della squadra. Un attaccante completo, capace di segnare in ogni modo: di testa (contro Parma e Salernitana), da fuori (contro il Milan), di rapina (come col Cagliari) e su punizione (come con il Parma in casa).
Ora, su questi quattro gioielli del Lecce si registra l’interesse di diversi club, italiani ed esteri. Per Falcone e Baschirotto, soprattutto il Torino si è fatto avanti (con Falcone che piace anche ai top team italiani), mentre su Ramadani è arrivato una offerta dal Qatar. Per Krstovic, invece, si sono mossi club italiani come Milan e Roma, ma anche gli inglesi del Leeds. Il Lecce ha aperto alla possibilità di cessione, ma come dichiarato da Corvino nella conferenza di chiusura stagione, “questa è una cristalleria Swarovsky con dentro cemento armato”: niente sconti, nemmeno per chi sembra destinato a partire.