Lecce e Como: investimenti a confronto delle due società

Nel match cruciale per la salvezza del Lecce, emergono due filosofie opposte di costruzione e gestione sportiva da parte delle due società.
Due strade diverse, un solo campo: Lecce-Como
Sabato pomeriggio, al Via del Mare, andrà in scena Lecce-Como, gara valida per la 33ª giornata del campionato di Serie A 2024/25. In palio ci sono punti pesantissimi per i giallorossi, ancora pienamente coinvolti nella lotta salvezza con 26 punti all’attivo. Di fronte, un Como praticamente salvo con 36 punti, protagonista di un'ottima stagione.

Ma il dato che più di ogni altro racconta la distanza tra le due squadre è quello legato al calciomercato: due strategie agli antipodi, che riflettono in maniera netta la differente natura e ambizione dei due progetti.
Lecce: sostenibilità, identità e investimento sul potenziale
Nel corso della stagione 2024/25, il Lecce ha portato avanti la propria politica fondata su sostenibilità economica, scouting internazionale e valorizzazione dei giovani. Tra mercato estivo e invernale, il club salentino ha operato 18 acquisizioni, per un investimento totale di 13.5 milioni di euro.
Ecco i principali innesti a pagamento:
Marchwinski – 3 milioni
Gaspar – 2 milioni
Coulibaly – 1.80 milioni
N’Dri – 1.50 milioni
Tiago Gabriel – 1.25 milioni
Gaby Jean – 1 milione
Danilo Veiga – 1 milione
Fruchtl – 1 milione
Scott – 800 mila euro
Hasa – 150 mila euro
A questi si aggiungono ben 8 operazioni a parametro zero, tra cui nomi esperti come Rebic, Guilbert, Bonifazi, Morente e Karlsson, oltre a profili come Sala, Pelmard e Pierret. Un mercato costruito con equilibrio, per mantenere competitività senza compromettere i bilanci, e nel rispetto di un’identità tattica chiara basata sul 4-3-3/4-2-3-1.

Como: spesa da big, ambizione da élite
Ben diversa è stata la filosofia del Como, neopromosso ma solo sulla carta. Perché la stagione 2024/25 ha visto la proprietà lariana – tra le più ricche al mondo – operare un mercato da 96.7 milioni di euro, investendo su profili da top club per costruire una rosa da medio-alta classifica.
Tra gli acquisti più onerosi:
Caqueret – 15 milioni
Douvikas – 13 milioni
Diao – 12 milioni
Engelhardt e Dossena – 8 milioni
Nico Paz, Audero – 6 milioni
Belotti – 4.5 milioni
Strefezza – 3.5 milioni
Kempf, Vojvoda, Butez, Azon, Smolcic, Kone, Braunoder, Curto, Ikoné – tra 1 e 2.5 milioni ciascuno.
Inoltre, sono arrivati a parametro zero calciatori di caratura internazionale come Varane, Reina, Sergi Roberto, Moreno e altri profili come Jasim e Mazzitelli. Un mercato imponente, costruito per dare profondità, esperienza e qualità immediata.
Il Como ha puntato tutto su una crescita rapida, consolidando già al primo anno una rosa che non ha nulla da invidiare a molte squadre di fascia media della Serie A.

Modelli opposti, stesso campo
Sabato non si sfideranno solo due squadre, ma due modelli calcistici radicalmente differenti. Il Lecce ha scelto la via della sostenibilità e dell’identità, lavorando su compattezza e valorizzazione tecnica. Il Como ha investito con forza per imporsi subito tra le grandi, saltando le tappe.
Per il Lecce, la gara di sabato rappresenta un momento chiave della stagione. Per il Como, è un’opportunità per consolidare la propria identità e testare la tenuta mentale in un contesto che, con ogni probabilità, sarà infuocato. La differenza nei budget è evidente, ma il calcio si gioca sull’organizzazione, sulle letture, sull’efficacia nei momenti chiave. E su questo terreno, tutto torna in equilibrio.