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L'altro ieri è arrivata l’ufficialità. Federico Baschirotto non è più un giocatore del Lecce. Il difensore centrale di origine veneta ha lasciato il Salento dopo 3 anni indimenticabili per firmare un triennale con la Cremonese, neopromossa in Serie A e sua vecchia squadra. 

Non è la prima volta, anzi 

Baschirotto era il capitano del Lecce ma non è il primo giocatore a lasciare il club giallorosso subito dopo aver indossato quella fascia. Da un po' di tempo, infatti, la storia si ripete puntualmente, praticamente con cadenza annuale.

Il primo a dare vita a questa “tradizione” è stato Marco Mancosu, andato via non senza polemiche dopo anni indimenticabili, alcuni dei quali vissuti da capitano e leader tecnico soprattutto del Lecce di Liverani.

Poi, lo stesso destino è toccato a Fabio Lucioni, che ha lasciato il Lecce dopo averlo condotto in Serie A con la fascia al braccio. Ha riportato la squadra nella massima serie e poi è andato via, vivendo nuove avventure con le maglie di Frosinone e Palermo.

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In Serie A 

In estate è avvenuto il passaggio di consegne, con Morten Hjulmand che ha ereditato quella gloriosa fascia, diventando il capitano più giovane dell’intera categoria. Giusto il tempo di salvare il Lecce e subito via, per 21 milioni di euro, allo Sporting Lisbona, dopo un anno da assoluto protagonista. 

Nella sessione di calciomercato a cavallo tra dicembre 2023 e gennaio 2024 a salutare il popolo giallorosso è stato un altro capitano. Stiamo parlando del brasiliano Gabriel Strefezza, trasferitosi a Como a stagione in corso dopo due anni e mezzo indimenticabili, conditi da gol, assist e giocate d’alta scuola.

Infine, prima di Baschirotto, la solita storia l’ha vissuta pure Alexis Blin, nella scorsa sessione estiva di calciomercato. Il centrocampista francese è sceso di categoria, al Palermo, per sentirsi nuovamente al centro del progetto, dopo due anni intensi e pieni di soddisfazione nel Salento.

Insomma, ne abbiamo citati 6 negli ultimi 5 anni tra Serie A e Serie B. Il Lecce ringrazia chi dà tutto per questa maglia e la rappresenta anche con una fascia di capitano al braccio, ma decide di andare avanti quando lo ritiene più opportuno, senza legarsi troppo al cognome dietro la maglietta. Ci si saluta e si continua, ognuno per la propria strada. Come è giusto che sia. 

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