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Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, è stato ospite di Piazza Giallorossa. Tanti i temi trattati dal numero uno giallorosso, con le sue dichiarazioni qui di seguito riportate. 

Le ultime due sconfitte 

Subito dopo la gara con l’Atalanta ho visto facce sconsolate, ci sta perché non volevamo perdere, ma siccome quelle facce erano quasi surreali allora ho voluto tirare su il morale di tutti. Queste partite avremmo voluto disputarle meglio ma il nostro Scudetto era già cucito sul petto e dobbiamo essere felici per questo. Ho visto le partite di ieri tra le nostre ex dirette concorrenti e per un attimo ho immaginato di essere al loro posto ed ho pensato a quanto di buono fatto in questa stagione.

Modello Lecce 

Nel calcio, oltre al tema della passione che ti porta a fare sforzi inimmaginabili, è necessario avere una visione. Ad un certo punto ho pensato che bisognasse intraprendere una via sconosciuta al calcio, fatta di rigore finanziario, gioventù ed anche rischio sportivo. Realizzare questa visione non è stato semplice ma quando l’ho immaginata, ho subito pensato che la figura giusta fosse Pantaleo Corvino. Poi ci abbiamo aggiunto un giovane ma già esperto Stefano Trinchera e poi l’uomo dei numeri Sandro Mencucci, che ci ha permesso di fare un ulteriore salto di qualità. Mi fa piacere veder che il calcio italiano si sia accorto di quanto sia importante la stabilità economica, guardate quelle che sta accadendo all’Inter, la squadra che ha vinto lo Scudetto. Anche i tifosi ormai sono diventati molto attenti alla stabilità dei club, ovviamente senza dimenticar l’importanza del risultato sportivo. Abbinare questi due fattori rende unica la storia recente del Lecce. 

I momenti difficili 

La passione non si deve tramutare in impulsività. La passione deve portare ad un impegno straordinario, che non si dedicherebbe mai ad un’azienda che fa altro. Rendere felici le persone della nostra terrà però ti dà uno stimolo incredibile. Abbiamo cercato di essere sempre tutti lucidi nelle scelte, anche perché noi conviviamo con la difficoltà. Il calcio sa essere spietato ed in pochi minuti si può perdere tutto quello che di buono è stato fatto. Cerchiamo di essere tutti sul pezzo, sapendo sempre che il pericolo è dietro l’angolo. I tifosi a volte vorrebbero sentir dire altre cose, ma lo sanno che a volte in cuor mio lo penso, però dico soltanto quello che è giusto pronunciare.

L’errore che non rifarei

Non bisogna farsi prendere da facili proclami. Noi abbiamo due squadre già matematicamente retrocesse che credo ad inizio anno abbiano fatto proclami differenti. A me piace comunicare che questa società sta costruendo mattone su mattone, sperando di far venire fuori una struttura ancora più bella. 

Dorgu, Gallo ed Hateboer

Sogni e similitudini con l’Atalanta 

Dico che in comune con l’Atalanta abbiamo una piazza molto passionale. I nostri numeri in termini di tifoseria dicono che ce la giochiamo con le grandissime piazze, abbiamo un elemento tifosi che è fondamentale. Noi abbiamo un bacino di tifo da Serie A che credo abbiamo risvegliato. Il nostro popolo nemmeno conosce le potenzialità che può esprimere, il lavoro fatto sulle nuove generazioni, che è stata cercato e voluto, ci può portare ad avere una dimensione di questo bacino che è ancora sconosciuta. Prima i genitori convincevano i figli a tifare Lecce, adesso i figli costringono i genitori ad andare allo stadio perché sono loro a tifare la nostra squadra. Oggi sono stato insieme a Berisha per un’ora in una scuola di un paese limitrofo a Lecce e non riuscivo a credere ai miei occhi: c’erano 500 bambini tutti con la maglia del Lecce, inclusi gli insegnati. Questa passione è incredibile e travolgente. 

Paladino del popolo giallorosso 

Io mi sento di esprimere le stesse cose che pensano i tifosi ma perché ho un’affinità con la mia gente. Tutti vogliamo un calcio che esprima dei valori che stiamo cercando di proporre. Ho apprezzato lo striscione della curva riguardante le partite in contemporanea. La partita Lecce-Udinese, che ha fatto storcere il naso a qualcuno e la cosa mi ha fatto arrabbiare perché nessuno deve mettere bocca sui valori di questo gruppo – è stata oggetto di una mia lamentela: volevo la contemporaneità per noi, non volevo giocare di lunedì ed ho chiesto che la partita venisse giocata di domenica, insieme alle altre ed alla presenza di tutto il Salento. Mi hanno risposto che il calendario era quello e non si poteva fare altrimenti. I ragazzi hanno raggiunto il risultato con 3 turni d’anticipo e questo è quello che conta, anche se ovviamente mi farebbe tanto piacere arrivare al tredicesimo posto perché nella ripartizione dei diritti tv il piazzamento in classifica è importante. Per i giocatori anche è importante: più arriviamo in alto e più aumenta il loro premio. 

Alzare l’asticella 

Noi pensiamo sempre che le cose negative possano accadere solo agli altri ma vi assicuro che non è così. Credo che quest’anno sia Salernitana che Sassuolo ad inizio anno avessero pensato di alzare l’asticella, ed invece poi sono retrocesse. Io mi aspetto che il Como voglia lottare subito per obiettivi importanti ed anche il Parma farà lo stesso, dato che ha una disponibilità economica straordinaria. Noi, da parte nostra, dobbiamo provare a fare ancora meglio e di più. L’anno scorso avevamo una base di tanti giovani, quest’anno grazie alla cessione di Hjulmand abbiamo arricchito quella base, comprando tanti giocatori a titolo definitivo, rivelatisi importanti per la salvezza Quest’estate non abbiamo necessità di fare chissà quale cessione. Ovviamente, però, non ha senso trattenere giocatori che hanno altri stimoli ed ambizioni, è normale che sia così. Se costringi quel giocatore a restare allora non ha più senso perché non renderebbe come nella stagione precedente. Tutti quelli che hanno la nostra voglia e la nostra fame rimarranno con noi. 

Calciomercato di gennaio

Io e Pantaleo a gennaio abbiamo detto: “è vero che non stiamo prendendo nessuno ma abbiamo avuto richieste per una cifra vicine ai 100 milioni” ed in molti ridevano. Vedremo a giugno e luglio se abbiamo detto cose false. Forse pensano che siamo due pagliacci ma vi assicuro che non è così. Noi cerchiamo di fare le cose sensate, quelle giuste per il club. I giocatori che hanno il fuoco dentro per il Lecce resteranno con noi, quelli che pensano ad altre squadre saranno ceduti, sempre negli interessi del club. 

Renè De Picciotto

L’addio di De Picciotto

Lui ha voluto lasciare il club nel periodo del Covid ed io ho deciso di acquistare le sue quote, restituendogli tutto quello che aveva investito nel Lecce. De Picciotto è uscito dalla nostra società senza perdere un solo euro. Ho deciso di agire così e sembrava un azzardo, vi assicuro che per qualche notte prendere sonno non era facile ma l’ho fatto perché credevo e credo fortemente nel nostro progetto. 

Covid

Nei due anni di B il nostro bilancio era negativo. La legge ci ha dato 5 anni di tempo per ripianare quei due bilanci negativi. Il miracolo della gestione finanziaria e sportiva del club è stato che quel bilancio è stato ripianato in due anni e non in 5. Devo ringraziare tutti i soci ma anche chi si è occupato della gestione tecnico sportiva perché ci ha permesso di effettuare plusvalenze incredibili e raggiungere il risultato sportivo. 

Strefezza 

Strefezza è andato via a gennaio perché in quel momento non giocava. C’era una società che a lui faceva una proposta indecente ed a noi una proposta soddisfacente. Non era un’offerta che in quel momento si poteva rifiutare, perché il giocatore non era un titolare, fosse stato imprescindibile vi assicuro che non lo avremmo mai ceduto. 

Nuovi soci?

L’ingresso del singolo socio che mette delle proprie risorse con una quota di minoranza rischia di ingolfare la macchina. Se viene un nuovo socio per fare qualcosa che noi non possiamo fare allora è ben accetto. 

Il Lecce sotto la sua gestione

Siamo entrati nel 2015, abbiamo avuto i primi anni traumatici in Serie C e poi nel 2017 sono diventato presidente e ricordo che la prima scelta da prendere è stata quella del nuovo allenatore, all’indomani delle dimissioni di Rizzo. Quella volta ho voluto fare di testa mia ed ho preso Liverani, con il quale abbiamo fatto un vero e proprio miracolo. Abbiamo fatto un viaggio bellissimo, due promozioni ed una salvezza poi per me immeritata. Ma in ogni caso tutto ci è servito per diventare quelli che siamo oggi. 

Luca Gotti

Gotti 

Faranno una chiacchierata Gotti, Corvino e Trinchera. A me basta che da quell’incontro escano tutti convinti per ripartire con l’impresa più importante della storia del Lecce. Già potersi giocare un’avventura del genere mi sembra fantastico e rappresenta un privilegio enorme. 

Copertura stadio

Non dipende da me ma possiamo determinare questa decisione. Abbiamo commissionato due studi di fattibilità: il primo ci ha consentito di entrare ben solidi nella prima tranche di lavori. Il secondo, quello sulla copertura, lo abbiamo già donato al Comune, affinché il Comune lo metta a disposizione del Commissario dei Giochi del Mediterraneo. La decisione dovrebbe arrivare entro giugno. 

Utilizzo del VAR 

Bisogna ridurlo ad uno strumento che aiuti l’arbitro per delle situazioni macroscopiche. Altrimenti a volte viene utilizzato per minuzie ed altre volte per episodi fondamentali nell’economia delle partite. Siamo in un periodo di illogicità delle regole e questo non va bene.

Il momento più bello 

Per me in questa stagione Sassuolo-Lecce: la partita perfetta in un contesto indimenticabile. In generale, lo scorso anno a Monza con quei due rigori, uno segnato e uno parato da Falcone. 

Festa promozione 

Se la partita contro il Napoli fosse stata di sabato, avevamo pensata di poterla fare domenica. Dato che a Napoli giochiamo di domenica mi sa che la festa è svanita causa pioggia. 

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