Lecce-Venezia: due punti persi
Il Lecce incassa due gol per due stupidaggini che hanno evidenziato ancora di più, se mai ce ne fosse stato bisogno, la fase di spensieratezza che la squadra ha vissuto: sul primo gol Adjapong commette un errore marchiano, cercando e fallendo l'anticipo su Di Mariano il quale scende sulla fascia, Lucioni “scivola” occupando la posizione dell'esterno ex Sassuolo, Meccariello fa lo stesso per occupare quella di Lucioni (ed ha un uomo che scende senza palla), mentre Zuta si addormenta, non va ad occupare il posto lasciato libero dal centrale e Forte può colpire di testa indisturbato.
Sul secondo gol, sullo spiovente tradotto in rete da Forte, è Paganini che si trova sull'attaccante ed invece di contrastarlo fa una cosa inspiegabile: si gira di spalle.
Chiaramente, anche contro una squadra non eccelsa ma ben organizzata, la partita diventa in salita ed anche Corini tarda ad effettuare le sostituzioni, perchè se è vero che gli esterni bassi (entrambi in giornata storta) non può sostituirli non avendo nessuno in panchina, è altrettanto vero che Stepinski non è pervenuto e Falco, vista ormai la chiusura a doppia mandata del Venezia a difesa del prezioso risultato, doveva entrare in campo prima.
Infatti è proprio il numero dieci con una serpentina delle sue che riesce a perforare l'attentissima retroguardia lagunare servendo a Coda il pallone del pareggio.
La partita si chiude così, con un pareggio e due punti buttati alle ortiche. Attenzione, non pensiamo minimamente che il Lecce possa vincere tutte le gare da qui alla fine del campionato, ma ci aspettiamo sempre che vinca almeno quelle che si mettono sui giusti binari (come quella di oggi) e contro formazioni si organizzate, ma sicuramente non trascendentali.
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