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Federico Baschirotto è stato ospite di Telerama durante Piazza Giallorossa.

Sull’espulsione

“Sono andato in anticipo sul pallone, la palla l’ho presa di collo pieno e l’ho buttata in fallo. Nella dinamica dell’azione, ero in scivolata, il piede era rimasto a terra, avendo la gamba piegata perché ormai avevo calciato la palla, non ho affondato il colpo perché non ne avevo bisogno, il piede è finito sul collo del piede di Colombo, ma era un intervento da gioco normalissimo come tanti, massimo da giallo. 

L’arbitro però, dopo aver consultato la Var, mi ha detto: resto della mia decisione, mi prendo le mie responsabilità, resta rosso. E io sono rimasto lì incredulo, incazzato, ma non potevo più farci niente se non lasciare la fascia e andarmene negli spogliatoi”.

Sul lavoro quotidiano

Voglio essere d’esempio per i miei compagni, magari per quelli più giovani o quelli che sono al primo anno di serie A, perché io sono, in parole povere, un lavoratore. Penso che col duro lavoro si possa ottenere qualsiasi risultato, però ci deve essere dietro determinazione e sacrificio e quindi spero di esserlo, in mentalità, nei momenti difficili per portare a casa il risultato”.

Sulla convocazione in Nazionale

Avevo visto il numero sconosciuto, quindi ho detto pronto? E la risposta è stata: sono il mister. Non avendo il numero salvato, ho pensato chi può mai chiamarmi. Però ci ho creduto subito … poi mi ha fatto i complimenti. Avevo la pelle d’oca e mi emoziono a parlarne, perché raggiungere certi livelli partendo dal basso è meraviglioso”.

Sul Genoa

Cercherò di spronare i compagni in questa settimana, per dare il massimo, giorno per giorno, perché questa è la chiave del successo. Voglio aiutarli a tenere sempre alta l’asticella”.

Sui tifosi

Ringrazio i tifosi per il sostegno perché non mancano mai alle partite, tornerò in campo più forte di prima”.

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