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Chissà cosa si prova a sfidare la propria nazione? Questa domanda dovremmo porla oggi a Marco Rossi e Cosimo Inguscio, rispettivamente allenatore e vice allenatore dell’Ungheria. 

La formazione magiara, infatti, questa sera sfiderà la Nazionale azzurra allenata da Roberto Mancini per un incontro di Nations League. Oggi noi vogliamo soffermarci sulla figura di Cosimo Inguscio, salentino doc di 59 anni, partito dal basso, dai campi polverosi del Salento, ed arrivato fino alla Nazionale magiara.

“Voglio essere il miglior vice allenatore del mondo. Per me è una figura importantissima che fa da collante tra la squadra e l'allenatore", lo scorso anno ha parlato così durante un’intervista rilasciata a Repubblica, nella quale ha raccontato la sua storia, i suoi trascorsi ed il suo grande obiettivo. 

Cosimo è nato ad Aradeo ed ha giocato soprattutto lì, non riuscendo mai ad arrivare nel calcio professionistico. Ha iniziato da terzino ma con il si è spostato al centro, trasformandosi poi quasi naturalmente in vice allenatore, un ruolo che sembra fatto su misura per lui.

Nel 2012 ha incontrato Marco Rossi e, da quel momento, i due sono diventati inseparabili. Hanno vissuto esperienze indimenticabili sia in Ungheria che in Slovacchia e dal 2018 sono seduti sulla panchina della nazionale magiara.

La compagine ungherese nel 2020 ha conquistato uno storico pass per gli europei. Tra l’altro, nel match decisivo contro l’Islanda, Inguscio è stato promosso a primo allenatore dato che Rossi aveva il Covid e non poteva sedere in panchina.

Di sicuro questa sera sarà emozionante ed allo stesso tempo complicato affrontare l’Italia di Mancini ma in quei 90 minuti i due tecnici saranno focalizzati solo sul match di Nations League e proveranno a regalarsi una serata indimenticabile, cercando di battere quella che è e resterà per sempre la loro nazione. 

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