Polemica rifiuti a Lecce, Salvemini: "Un anno di governo sprecato in questo settore"
Le parole dell'ex sindaco del capoluogo salentino in seguito alla proroga del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti urbani
Non si placa la polemica sul servizio di raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Lecce. La questione torna sotto i riflettori dopo le recenti ordinanze firmate dal sindaco Adriana Poli Bortone, che hanno prorogato il servizio fino al 30 giugno 2026.
Cos'è successo
La vicenda ha radici nell’aprile 2024, quando Poli Bortone sollevò dubbi sulla legittimità della determina dirigenziale che prorogava il servizio in attesa della pubblicazione del nuovo bando di gara. In quel frangente la stessa sindaca, in quel periodo all'opposizione, parlò di violazioni dei principi di concorrenza nell’affidamento dei servizi pubblici, chiedendo addirittura l’intervento del Prefetto e della Segreteria Generale.
Come esposto dall'ex sindaco Carlo Salvemini, un anno dopo, scaduta la proroga iniziale, la stessa amministrazione ha proceduto con due nuove ordinanze contingibili e urgenti: la prima da aprile a novembre 2025, la seconda fino a giugno 2026. Questo ha sollevato critiche per quella che alcuni definiscono una contraddizione tra le accuse di illegittimità e la gestione concreta del servizio.
Il post di Carlo Salvemini
POLEMICA SPAZZATURA
"𝐴𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑎 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑃𝑟𝑒𝑓𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑆𝑒𝑔𝑟𝑒𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎 𝐺𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑙𝑒𝑔𝑖𝑡𝑡𝑖𝑚𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑖. 𝐿𝑎 𝑑𝑒𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑟𝑜𝑔𝑎 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑠𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖 𝑝𝑟𝑖𝑛𝑐𝑖𝑝𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑎𝑓𝑓𝑖𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑧𝑖 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑖. 𝑃𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑣𝑜𝑐𝑎 𝑖𝑛 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑡𝑢𝑡𝑒𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑖".
Con queste parole Adriana Poli nell'aprile 2024 si scagliò contro la determina dirigenziale di proroga del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti urbani in attesa della pubblicazione del nuovo avviso di gara. Evocando, come sempre, illegittimità, opacità nell'azione di governo.
Scaduta la proroga annuale nell'aprile del 2025 cosa è successo? Che lei in persona firma due successive ordinanze contingibili e urgenti di ulteriore proroga: la prima da aprile a novembre del 2025; la seconda, firmata ieri, fino al 30 giugno 2026.
Un anno di governo sprecato, anche in questo settore.Possiamo ben dire che anche questa fu all'epoca - così come l'inesistente aumento della TARI - una "polemica spazzatura".
Chissà se hanno già preso appuntamento col Prefetto per chiedere l'annullamento degli atti da essi stessi adottati.





