Corvino poliglotta, dà il meglio e chiude un mercato internazionale
Si è concluso, finalmente! Il mercato estivo, quello che consente alle squadre di affrontare l'intera stagione ha avuto il suo epilogo ed ora si potrà lavorare serenamente per due settimane, grazie alla sosta per l'impegno delle nazionali. Certo, fa sempre impressione che una Lega e, di conseguenza la Federcalcio, in alcun modo riescano ad opporsi ad un calciomercato aperto mentre si gioca il campionato, oppure non siamo abituati noi e soprattutto gli interpreti a gestire un finestra aperta anche dopo l'inizio dei tornei.
C'è da dire che in altri sport il mercato resta aperto tutto l'anno, con tranquillità. Il calcio però è un'altra cosa, o forse lo vogliamo per forza vedere così.
Il Lecce aveva terminato un ciclo con la immeritata retrocessione ed il lavoro del nuovo Direttore Sportivo, Pantaleo Corvino, è stato massacrante ma ha voluto stupire la platea, come i fuoriclasse. Sono decine i movimenti sia in entrata che in uscita compiuti per garantire ad Eugenio Corini un organico che possa conseguire “l'obbiettivo” alla fine della stagione calcistica.
I nomi sono tanti, una vera e propria rivoluzione, pescati da campionati poco conosciuti, acquisiti con varie formule ma mai in prestito secco, potrebbero costituire un nuovo serbatoio per l'U.S. Lecce. D'altronde era questo il fine del d.s., “patrimonializzare”, l'ha detto a chiare lettere sin da subito; poi ce n'è un altro, appena sussurrato, perchè il progetto prevede innanzitutto il consolidamento. La vittoria del campionato.
Lo sanno tutti e nascondersi dietro ad un dito non sarebbe onesto.
Corvino è riuscito a prendere alternative in tutte le zone del campo, grandi sono stati i sacrifici dell'U.S. Lecce per consentire al suo d.s. di operare sul mercato, così come altrettanto importanti sono state le risorse messe in campo, anche per trattenere quei big che potrebbero condurre per mano tutti i nuovi arrivati.
Partiamo dai nuovi, una “banda” di ragazzi quasi tutti giovani (inutile fare i nomi, impareremo a conoscerli ed a pronunciarli quanto prima) di prospettiva e selezionati dalle rispettive nazionali di appartenenza, in base all'età.
Piccole stelle in patria che ora dovranno provare in un campionato lungo e complicato, come la serie B italiana, di riuscire ad esprimere il loro talento. Corvino ci crede e noi ci fidiamo, nell'attesa di poterli vedere all'opera quanto prima.
Tutti i “big” di proprietà sono stati trattenuti, tranne Petriccione: da Gabriel (ingaggio importante per la B) a Falco, passando per Mancosu fino ad arrivare a Majer e Tachtsidis che pur di restare acconsentirà di spalmarsi l'ingaggio. I punti fermi Lucioni e Calderoni ma anche Meccariello, Bleve, Vigorito e Rossettini. Una squadra che abbina atleti che hanno già vinto la serie B (Coda, Paganini) a giovani talenti, pensiamo a Adjiapong nel giro della nazionale italiana under 21. Un bel mix che il tecnico Corini dovrà impostare nella maniera migliore, lui che è bravo a lavorare con i ragazzi di prospettiva,anche stranieri ma sconosciuti.
Persona seria il mister, competente, mai sopra le righe.
Una parola la vorremmo spendere per Falco e Mancosu: sono rimasti qui e se l'hanno fatto vuol dire che ne avevano voglia. L'ha detto due giorni fa Saverio Sticchi Damiani che Falco non si sarebbe mosso da Lecce; il ragazzo ha rifiutato il Crotone ed il Lecce ha fatto altrettanto, nonostante da più parti si dicesse, in barba alle dichiarazioni del presidente e, ci aggiungiamo anche quelle di Pantaleo Corvino, che Falco volesse la serie A. E chi non la vorrebbe? Il problema è che qualcuno ha preferito non dare ascolto alla versione ufficiale, ingenerando, con ipotesi assurde, malcontento nella tifoseria giallorossa. Come volevasi dimostrare Filippo Falco è rimasto a Lecce, più convinto che mai di aver fatto la scelta giusta. Capitolo Mancosu: il capitano è una persona squisita, chiunque ce ne abbia parlato lo ha descritto come un professionista esemplare, una persona modesta e per bene, uno che vive per il lavoro e la sua famiglia. Probabilmente pensava di dover lasciare Lecce e sarebbe stato accontentato dalla dirigenza giallorossa. La mancanza di denari dovuta all'incertezza causata dal Covid_19 non gli ha permesso di strappare il “contratto della vita” che pure merita ampiamente ma anche lui, così come Falco, ha deciso di rimanere.
Convinto di poter dare una mano al Lecce, come ha sempre fatto, mettendosi a disposizione del tecnico giallorosso. Certo, un centrocampista che segna 13 gol in B e 14 in A nelle ultime due stagioni, parliamo di quasi trenta gol e non riesce a “trovare” un contratto più vantaggioso in serie A, forse ha un problema all'interno del suo entourage. Meglio per il Lecce, senza dubbio.
Tutto concluso dicevamo, ora la palla passa a Corini che ci dicono essere contento delle operazioni di mercato e non veda l'ora di conoscere i nuovi arrivati. Al lavoro quindi perchè c'è da disputare, seppur tra mille incertezze, una grande stagione.
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