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Luciano Moggi è stato uno dei più importanti dirigenti calcistici italiani prima dello scandalo Calciopoli. La sua carriera nel mondo del calcio è iniziata agli inizi anni 80 quando è diventato direttore sportivo della Lazio. Nel corso degli anni ha lavorato sempre in veste di direttore sportivo con Torino, Napoli e Roma. Nel 1994 è approdato alla Juventus dove vi è rimasto per 12 anni ricoprendo il ruolo di direttore generale.

Gli anni in bianconero sono stati i più vincenti della sua carriera. Dal 1994 al 2006 con il club bianconero ha vinto: cinque scudetti, una Champions League, una Coppa Italia, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa UEFA, quattro Supercoppe italiane e una Coppa Intertoto. Inoltre ha raggiunto altre due finali di Coppa Italia, tre di Champions League e una di Coppa UEFA. La sua carriera come dirigente è stata stroncata nel 2006 quando è scoppiato lo scandalo Calciopoli. Si scoprì tramite intercettazioni telefoniche che alcuni dirigenti si informavano con il designatore arbitrale Pierluigi Pairetto sulla scelta dei direttori di gara scelti per le gare di campionato. 

In seguito allo scandalo Calciopoli, Moggi si dimise da direttore generale della Juventus. Da un punto di vista sportivo la Figc prima e il Coni poi lo hanno radiato dal mondo sportivo italiano precludendolo da qualsiasi incarico sportivo in Italia. Da un punto di vista penale è stato condannato dal Tribunale di Napoli il 17 dicembre 2013 a 2 anni e 4 mesi di reclusione.

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Tomori, Strefezza e Theo Hernandez in Lecce-Milan

Nelle scorse ore Moggi è stato intervistato da TuttoMercatoWeb per parlare della sfida Lecce-Milan: “I rossoneri vanno a corrente alternata perché è stato fatto con gli algoritmi di Forlani. Nessuno in squadra è un campione. Ha affidato mani e testa all’allenatore che può essere andato in bambola. Contro il Lecce, D’Aversa lo ha messo in confusione con i cambi. Mancano Tonali e Bennacer che sta recuperando”.

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