Dell'Orco: "Abito a 30-40 chilometri da Codogno, ma il dramma non mi ha toccato da vicino"
Il difensore del Lecce Cristian Dell’Orco ha parlato in diretta Instagram sul canale social del Lecce riguardo la situazione attuale, curiosità sulla sua carriera e non solo. Ecco le sue dichiarazioni:
Fortunatamente sto bene. Vivo a 30-40km da Codogno, in zona la situazione è stata abbastanza grave ma non mi ha toccato da vicino. Sono a Lecce, parlo con la mia famiglia in videochiamata. A casa sto mantenendo gli allenamenti, ho comprato qualche attrezzo e passo il tempo su Netflix, ora sto finendo di vedere la Casa di Carta. I miei 3 cantanti del momento sono Ultimo, i Negramaro e Marracash. San Siro è uno stadio che mi colpisce molto emotivamente. Lo scorso anno ho perso l’obiettivo salvezza con l’Empoli contro l’Inter all’ultima giornata. Sono momenti che ti cambiano, magari se mi dovesse ricapitare uno scontro diretto del genere potrei dare qualcosa in più. I punti di forza del Lecce sono la forza di volontà e il calcio che proponiamo. Il mio compagno di camera è Rispoli perchè siamo arrivati a Lecce insieme. Con lui mi sento più spesso, mi dà dei consigli ma parliamo anche di cose extra calcistiche. Mio zio è di Spongano e vengo in vacanza a Castro ogni anno l’estate. A Spongano ho molte conoscenze, quando mi ha chiamato il Lecce eravamo tutti contentissimi, mio zio ha voluto comprare la maglietta personalmente. Nella difesa a 4 preferisco giocare terzino più che centrale. Non gioco al fantacalcio, da più piccolo ci giocavo ma era troppo impegnativo. Il dialetto lo capisco ma non sono bravo a parlarlo. La partita migliore di quest’anno secondo me è stata con l’Inter sia a livello personale che di squadra. La mia partita peggiore è stata col Verona quando sono stato espulso. L’attaccante più forte che ho incontrato è stato Icardi, in area di rigore è devastante. Mi piacerebbe giocare contro Ronaldo, confrontarsi contro giocatori di quel livello è sempre bello. Lecce città è fantastica, posto bellissimo e persone molto cordiali. Tra pasticciotto e rustico preferisco il secondo. In questa situazione bisogna restare a casa e avere pazienza, spero che riusciremo a tornare alla normalità il prima possibile anche tornando a giocare a calcio. È stata emozionate l’accoglienza in stazione dopo la partita col Napoli, l’affetto del pubblico ci dà una spinta in più. L’idolo della mia infanzia è stato Zanetti. Il 39 l’ho preso perché il 3 è il mio numero preferito e quindi ho creato un numero multiplo. La prima volta che sono entrato al Via del Mare è stato con la Salernitana in coppa Italia. Vedere la curva piena è stato bellissimo. I tifosi non hanno mai smesso di sostenerci, ci danno sempre una spinta in più. Questi giorni sto seguendo un programma assegnato dalla società e personalizzato in accordo col preparatore. Non ci alleniamo da 3 settimane, ma dobbiamo stare allenati, riprendere senza aver fatto nulla sarebbe durissimo. Il compagno più “casinista” era Tabanelli, ora Lapadula ha preso il suo testimone. Non colleziono molto le maglie, ho quelle di ex compagni come Di Lorenzo e Politano. Ho anche quella di Sensi, Magnani e Adjapong, Mi alleno particolarmente sul ginocchio e l’addome. Tra Messi e Ronaldo preferisco l’argentino. Cristiano è da ammirare per la sua mentalità, Messi è talento puro. Dal punto di vista personale vorrei giocare con lui, sarebbe una soddisfazione enorme.
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