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Dover prendere le redini del centrocampo giallorosso dopo l’addio di Morten Hjulmand, si sa, sarà stata per lui una grossa responsabilità e non solo per il fatto di dover succedere a uno dei più grandi talenti mai visti nel Salento con la maglia del Lecce, ma soprattutto perché il ruolo lasciato scoperto dal ragazzo danese, è di assoluta complessità tattica e tecnica.

Ylber Ramadani, 27 anni di nazionalità albanese, ha saputo reggere al meglio la pressione, confermandosi all’altezza delle aspettative: senso della posizione, capacità di passaggio e anche un discreto tiro dalla distanza, sebbene non sia ancora riuscito a trovare la via del gol. Ma soprattutto, tanto carisma e temperamento che lo rendono già leader all’interno dello spogliatoio, nonostante il breve periodo trascorso da quando è parte integrante della sua nuova squadra.

In questo avvio di campionato, ha preso parte in tutte le partite, non abbandonando mai il campo e offrendo prestazioni di assoluto livello, con una precisione nei passaggi pari al 79% e una media di ben 52 tocchi a partita, garantendo fisicità e abilità nella fase d’interdizione.

In alcune recenti classifiche del nostro campionato, Ramadani occupa la quinta posizione, assieme al compagno di squadra Banda, per numero di contrasti vinti: ben 19, alle spalle di Almqvist con 20, Scalvini (Atalanta) con 21, Leao (Milan) con 22 e Bastoni (Inter), che occupa il primo posto, con 24.

In un’altra graduatoria, compare al terzo posto per numero di tackle: 10, dietro solo a Gagliardini (Monza) e Lucumi (Bologna) con 11 e Posch (Bologna) e Bastoni con 13.

Infine, in un’ultima classifica, occupa nuovamente il gradino più basso del podio per numero di tiri totali, ben 11, alle spalle di Lautaro Martinez e Osimhen, rispettivamente con 16 e 18.

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