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Così come per un ufficiale di brigata è fondamentale supervisionare ed essere il leader di un gruppo di soldati unito, coeso e altamente performante, anche per l’allenatore di calcio è preponderante disporre di uno staff tecnico al suo fianco che riesca, in un’unità d’intenti e in una visione comune, a collaborare per il raggiungimento del miglior risultato possibile.

Già, perché ogni coach, soprattutto ad alti livelli, è accompagnato da un gruppo di compagni di lavoro che lo segue, lo conosce e lo aiuta nel suo lavoro: quello di far rendere al meglio il proprio team. Lo staff tecnico, in fin dei conti, è la vera roccia di ogni allenatore. Siamo al cospetto di una circostanza che enfatizza, qualora ce ne fosse bisogno, il punto forte del lavoro dello staff tecnico: il gioco di squadra. Per quanto ogni elemento abbia le sue competenze e il suo background culturale-sportivo, lo staff tecnico vincente è quello che non si fossilizza sulla propria sfera di competenza (alcune volte senza avere un confronto costruttivo su metodi e idee), ma quello che lavora in maniera collettiva, con confronti di gruppo e compenetrazione di soluzioni, che però non devono scadere nello ‘scavalcare’ i ruoli.

La cooperazione tra lo staff è il primo passo per una vision comune che si trasferisce gioco forza anche al gruppo squadra, così come è fondamentale la comunicazione e la conoscenza reciproca. A fare da legame poi arriva l’allenatore, la figura su cui l’intero team di lavoro si basa l’intera routine lavorativa e che spesso sceglie i suoi collaboratori proprio come farebbe con i calciatori, andando a cercare le caratteristiche fondamentali per il suo modo di vedere il calcio.

Vediamo quindi qual è il gruppo di lavoro che Roberto D’Aversa avrà con sé al Lecce e con il quale proverà a far partire un viaggio la cui meta e la cui destinazione, ce lo auguriamo, possa diventare nota a fine anno con la permanenza in Serie A.

Innanzitutto, ci sarà l’allenatore in seconda, ovvero Andrea Tarozzi. Si tratta di un ex calciatore (era un difensore di buonissima caratura, con un passato trascorso al Bologna e alla Fiorentina, un’esperienza fra Serie C e massimo campionato e una sola rete all’attivo, realizzata proprio contro il Lecce nel lontano 2000), classe 1973. A fine carriera sportiva, dopo qualche anno come team manager del Sassuolo, è diventato vice allenatore e ricopre questo ruolo da 12 anni. Nella stagione 2014/2015 Roberto D'Aversa lo sceglie per ricoprire sempre il medesimo ruolo alla Virtus Lanciano. Il 3 dicembre 2016 segue D'Aversa al Parma, ancora in qualità di vice. Ricopre l'incarico fino al 23 agosto 2020 e poi, nuovamente, dal 7 gennaio al 24 maggio 2021. Riveste poi la posizione di allenatore in seconda della Sampdoria dal 4 luglio 2021 al 17 gennaio 2022, sempre affiancando D'Aversa. Questa è complessivamente la quinta esperienza al seguito del coach abruzzese, senza dubbio arricchita dalla licenza Pro Uefa di cui è in possesso.

Che tipo di preparazione ha Tarozzi per il ruolo di allenatore in seconda? Ha sicuramente una grandissima abilità nel valutare le capacità, le caratteristiche e soprattutto le potenzialità di un calciatore. Nonostante sia un ex difensore, predilige la fase d’attacco ed è in grado di lavorare efficacemente con i giovani. Preferisce allenare la tecnica piuttosto che la tattica, mentre sulla forma fisica ha la necessità di essere coadiuvato da dei preparatori atletici o da collaboratori tecnici. E’ inoltre determinato, motivato e professionale.

Le caratteristiche tecniche, psicologiche e di competenza di Andrea Tarozzi secondo Football Manager 2023


Lo staff di D’Aversa dispone anche dell’esperienza di uno dei collaboratori tecnici al suo fianco, ovvero Salvatore Sullo, altro ex calciatore (era un centrocampista che ha girato il sud in lungo e in largo e si è reso protagonista nel Pescara affianco al suo compagno di reparto, un certo Massimiliano Allegri, oltre che del doppio salto del Messina – squadra di maggiore militanza del suo excursus d’atleta – dalla Serie C alla Serie A, diventando una leggenda in Sicilia, con il ritiro del suo numero di maglia dalle assegnazioni e la fascia di capitano indossata svariate volte, fra cui anche nel match perso in casa 1-4 contro il Lecce del tristemente noto infortunio occorso a Giampà) con un passato di allenatore effettivo: dopo aver lasciato il campo di gioco inizia infatti il percorso da coach facendo da secondo a Gian Piero Ventura al Bari, seguendolo poi con il medesimo ruolo anche al Torino. Il 10 dicembre 2012 inizia a frequentare a Coverciano il corso di abilitazione per il master di allenatori professionisti Prima Categoria-Uefa Pro, ottenendo il patentino il 5 luglio 2013. Dal luglio 2016 al novembre 2017, Sullo ha vissuto probabilmente il punto più alto della sua esperienza come tecnico, stando a fianco di Gian Piero Ventura nella sua esperienza alla guida della Nazionale italiana, fungendo da vice del commissario tecnico. Nell'ottobre 2018 torna al seguito di Ventura al Chievo, ma dopo appena un mese il suo ‘superiore’ si dimette e l'intero staff rescinde il contratto. Il 19 giugno 2019 viene annunciato come nuovo allenatore del Padova, appena retrocesso in Serie C; il 20 gennaio 2020, all'indomani della sconfitta casalinga contro il Modena, viene esonerato con la squadra al quinto posto nel girone B (36 punti in 21 partite). Il 30 luglio 2021 firma un contratto biennale come allenatore del Messina, neopromosso in Serie C, facendo ritorno sullo Stretto dopo l’esperienza da calciatore tra il 2001 e il 2007. Il 10 ottobre viene esonerato dopo 4 sconfitte di fila con la squadra terzultima con 5 punti dopo 8 giornate. Il 15 dicembre dello stesso anno rifiuta di tornare alla guida dei siciliani a seguito dell'esonero di Ezio Capuano. Ora è un collaboratore tecnico, altamente propenso a lavorare con i giovani e con un ottimo bagaglio di conoscenze tattiche (soprattutto per l’attacco). Non particolarmente avvezzo a prediligere gli aspetti difensivi, Sullo sa esaltare tecnica e tattica in egual modo. Preferisce uno stile di gioco diretto, con frequenti contropiedi. Ma soprattutto è altamente determinato e motivato, ed è stata la vita a dargli un approccio al lavoro basato sulla professionalità e sul sacrificio: ha sconfitto qualche anno fa un tumore linfatico e ha dovuto fronteggiare la perdita della moglie, scomparsa improvvisamente e prematuramente. 

Tutte le competenze di Salvatore Sullo così come sono disponibili su Football Manager 2023


Un altro elemento dello staff tecnico di D’Aversa è il collaboratore tecnico e match analyst Simone Greco, salentino (è di San Donato), classe 1977, anch’egli ex calciatore (era un centrocampista) con un passato nel settore giovanile e nel giro della prima squadra del Lecce – ha in curriculum qualche convocazione ottenuta nella stagione 1996/97 - poi in altre esperienze a Pistoia, Bassano, Pordenone e altre squadre minori. Siamo al cospetto di un uomo di sport che ha svolto praticamente qualsiasi mansione del comparto tecnico di una società calcistica che si rispetti: nel 2012, circa 2 anni dopo il ritiro, Greco diventa allenatore della Juniores del Casarano e, per una sola gara, head coach della formazione maggiore alla ventesima giornata del campionato 2013/2014, in Eccellenza; l’anno seguente guida gli allievi nazionali del Lecce; successivamente, diventa il coach della Pro Italia Galatina, in Promozione; in seguito, per la stagione 2016/2017 assume l’incarico di osservatore e scouting al Palermo; fra il 2017 e il 2018, Greco è responsabile tecnico del centro federale territoriale FIGC a Parabita; poi, comincia a seguire D’Aversa, dapprima a Parma e poi fra i ranghi della Sampdoria, in entrambe le esperienze in qualità di collaboratore tecnico e match analyst, quest’ultima una figura tecnica che negli ultimi anni ha ottenuto riconoscimenti via via più importanti proprio per la rilevanza del suo lavoro: si tratta di un elemento dello staff tecnico che si occupa di studiare le gare attraverso dati e software, ma anche di valutare gli allenamenti attraverso l’ausilio del GPS o dei droni che sorvolano il campo per una visuale a volo d’uccello; è di solito anche un esperto di tattica e grazie ai suoi consigli gli altri membri dello staff possono prendere l’iniziativa nel proprio campo e stabilire allenamenti ulteriori o focus particolari per un calciatore piuttosto che per un altro.

Simone Greco è quindi un analista delle performance, davvero molto abile a gestire i dati, a giudicare le capacità dei calciatori, fortemente determinato e con un valido bagaglio di conoscenze tattiche. Predilige il controllo del possesso palla e concentra i suoi sforzi sul miglioramento dei passaggi e degli scarichi per i compagni.

Ecco come Football Manager 2023 vede Simone Greco


C’è poi, nel gruppo dei fedelissimi di D’Aversa, il preparatore atletico Danilo Massi, classe 1979, romano e romanista, il quale ha iniziato la carriera con i Giovanissimi dell’Atletico Roma e ha poi seguito il coach abruzzese ovunque durante la sua carriera di allenatore, tranne che per una parentesi alla Cremonese nella stagione 2016/2017. Massi è un preparatore che fa della ricerca della forma fisica il suo mantra ad altissimi livelli. Fortemente disciplinato, sa adattarsi benissimo a nuovi contesti e sa fare gruppo. E’ motivato e determinato, con personalità equilibrata. E’ amante del tiki-taka e concentra i suoi focus sui passaggi.

Le caratteristiche di Danilo Massi su Football Manager 2023


Un altro preparatore atletico agli ordini di D’Aversa è Giovanni De Luca (1973), il quale riveste anche il ruolo di preparatore per il recupero degli infortunati. De Luca, laureato in scienze motorie, salentino doc, di Novoli, è stata una precisa scelta (operata qualche anno fa) di Pantaleo Corvino che lo conosce dai tempi del Casarano, quando era un talentuoso centrocampista. In passato, ha lavorato già con lo stesso ruolo nell’U.S. Lecce con ottimo profitto ed è tornato fra i ranghi del club di Via Costadura assieme a Eugenio Corini e poi non è più andato via. De Luca ha buone conoscenze di medicina sportiva, è determinato e disciplinato e inoltre è in grado di mediare efficacemente fra le esigenze degli atleti e le necessità contingenti delle tabelle di marcia. Inoltre, è davvero competente nell’aiutare i suoi calciatori a trovare la migliore forma fisica possibile.

L'analisi delle caratteristiche da preparatore per il recupero degli infortunati e di quelle da preparatore atletico di Giovanni De Luca secondo Football Manager 2023


Lo staff tecnico di Roberto D’Aversa si chiude con la figura del preparatore dei portieri, per la quale resta confermato il ‘talismano’ Luigi Sassanelli (52 anni, nativo di Bari), alle dipendenze del Lecce dal 2015 e all’interno dell’organico dei collaboratori tecnici di Maragliulo, Asta, Roberto Rizzo, Braglia, Padalino, Liverani, Corini e Marco Baroni. Un passato da calciatore attivo (era, ovviamente, un portiere), cresciuto nel Mola e divenuto nazionale Juniores, passa poi alla Lazio e viene convocato per il ritiro precampionato nel 1989 a Serramazzoni. Colleziona quattro convocazioni nella stagione 1989/90, senza mai scendere in campo fra l’undici biancoceleste. In seguito girovaga per l’Italia, militando nel Bisceglie, nella Turris, all’Avellino, al Crotone, nel Benevento, a L'Aquila, a Manfredonia, al Noicattaro e alla Pro Vasto, dove si ritirerà nel 2010. Vanta oltre 500 presenze in carriera. Appesi i guanti al chiodo, diventa poi vice allenatore all’Andria nella stagione 2011/2012, per poi assumere l'incarico di allenatore dei portieri (il suo sogno fin dall’addio al calcio giocato) l’anno seguente a Bisceglie in una militanza di ben tre anni (con una parentesi come allenatore ‘d’emergenza’ a Taranto nel 2013), prima di trasferirsi in Salento e cercare di innalzare l’asticella delle performance di portieri come Perucchini, Vigorito, Gabriel e Falcone, per citarne solo alcuni.

Sassanelli è sempre stato contrario all'alternanza tra i portieri, per via dell’importanza del ruolo dell’estremo difensore rispetto agli altri calciatori e della continuità di impiego di cui ha bisogno. Ha buone competenze tecniche, è fortemente motivato ed è ormai un punto di riferimento importante sia per il resto dello staff, sia per i calciatori.

Ecco chi è Luigi Sassanelli per Football Manager 2023


Saranno quindi questi gli uomini che aiuteranno Roberto D’Aversa per la stagione alle porte. Dal loro lavoro, dalle loro competenze e dalla loro indiscussa professionalità passano le chance di mantenere nel Salento il calcio che conta.

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