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Il Lecce vince e convince in quel di Firenze, battendo una Fiorentina in crisi ma desiderosa di riprendersi proprio contro la truppa di Di Francesco. La formazione viola ha dimostrato di avere poche idee e confuse, eppure i giallorossi hanno dovuto sfoderare una prestazione ai limiti della perfezione per portare a casa un successo di straordinaria importanza.

Questa mattina, in ogni caso, proveremo ad analizzare gli aspetti positivi e quelli negativi di questa vittoria, per provare a conservare i primi e migliorare i secondi. 

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Quarto clean sheet

Dopo le sfide contro Genoa, Parma e Sassuolo, arriva il quarto clean sheet per il Lecce e per Falcone. Un altro segnale che la difesa sta ritornando ad essere solida e che Di Francesco, insieme al suo staff, sta trovando la chiave giusta per chiudere la saracinesca. Adesso l’obiettivo è quello di perfezionare anche la fase difensiva sui calci piazzati per evitare di subire gol come quello di Anguissa.

Menzione di merito ancora una volta per Wladimirob Falcone, autore di una parata straordinaria su un tap-in a botta sicura di Moise Kean. 

Il lavoro di squadra di Stulic 

L’attaccante serbo non ha ancora trovato la via del gol ma svolge un lavoro preziosissimo per tutta la squadra, sgomitando e lottando su tutti i palloni per provare a pulirli e renderli giocabili. Anche nell’azione del gol è stato protagonista, servendo Morente ed attaccando subito lo spazio per portare via un difensore a Berisha e permettergli di colpire a rete indisturbato.

La crescita di Banda e Berisha

Il primo sta imparando a lavorare nelle due fasi ed ora risulta prezioso anche nella sua area di rigore, con interventi puliti e corse a perdifiato per seguire l’esterno difensivo avversario. Il secondo, invece, per fortuna pare aver trovato una condizione fisica ottimale e nel ruolo di “trequartista” sta rendendo al meglio, con due gol nelle ultime due trasferte di campionato. 

fiorentina lecce banda

Adesso, invece, da buoni perfezionisti, analizziamo anche qualcosa che, a parer nostro, andrebbe migliorata per limitare al minimo i rischi. 

Cambi tardivi

Ad un certo punto era chiaro che il centrocampo non riusciva più ad accompagnare l’azione in avanti ed i due esterni, Morente e Banda, avevano finito la benzina dopo una partita di grande sacrificio. Ecco quindi che i cambi sono arrivati in leggero ritardo, con il Lecce che si è abbassato troppo pur senza rischiare mai per davvero, eccetto sul tap-in da due passi di Kean.

La gestione del pallone nella ripresa 

Nel secondo tempo il Lecce ha avuto troppa fretta di liberarsi del pallone. La squadra di Di Francesco deve crescere nella gestione della sfera, comprendendo che in alcuni momenti per respirare è necessario compiere un giro palla che costringa gli avversari a correre alla rincorsa di questa. Sicuramente il mister lavorerà su questo aspetto, che rappresenta un ulteriore step di crescita per i suoi ragazzi. 

Vincere a Firenze…

Se vogliamo poi trovare il pelo nell'uovo per questa vittoria dobbiamo affidarci alla statistica. Nelle altre occasioni in cui il Lecce ha vinto a Firenze in Serie A è poi sempre retrocesso. Ecco, abbiamo trovato quindi il tabù da sfatare in questa stagione. 

Il "nuovo" ruolo di Berisha nel 4-2-3-1 di Di Francesco
Berisha: "Avuto un atteggiamento devastante". Gaspar: "Continuiamo a lavorare"

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