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La Serie A continuerà a porte chiuse fino al 3 Aprile. Questa è la decisione presa dalle autorità per combattere la diffusione sempre più grave del corona virus. Una scelta indiscutibile che mette in primo piano come è giusto che sia la salute pubblica, ma che comporta ripercussioni le quali vanno ben oltre il semplice dispiacere del tifoso che non potrà vedere dal vivo la sua squadra del cuore. La chiusura di una partita al pubblico infatti comporta un danno economico importante alle squadre di A, impossibilitate a vendere tagliandi e quindi a trarre guadagno da quel match. La questione è stata approfondita dal noto sito di business calcistico “Calcio & finanza” che, dando per assodato il rimborso per gli abbonati, ha quantificato la gravità del danno per ogni club del nostro campionato. Il Lecce disputerà una sola partita a porte chiuse, quella col Milan. Una perdita ridotta se paragonata a quella della Juve con ben 3 match senza tifosi, ma che pesa molto alla società salentina poiché l’incontro con i rossoneri avrebbe portato al Via del Mare più di 26000 spettatori. Difatti il Lecce avrà in proiezione una perdita di 855.874 euro, tantissimi se paragonati alla media della Serie A; in un’ipotetica classifica dei club più danneggiati i giallorossi sarebbero al quinto posto, nonostante molte squadre abbiano più di un impegno a porte chiuse. Il dato evidenzia anche come il Lecce sia una delle squadre con l’affluenza media per partita più alta, con ben 23.296 al seguito ogni partita, staccando notevolmente gli altri club coinvolti nella lotta salvezza. Il tema delle porte chiuse è stato trattato nei giorni precedenti anche da Saverio Sticchi Damiani in persona che lo ha definito “un danno enorme dal punto di vista economico” ma davanti al quale bisogna fare un passo indietro: la salute pubblica viene prima di tutto.
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