Belleri: "La Lazio è nettamente più forte, ma il Lecce farà la partita della vita"

Le parole del doppio ex a cittàceleste.it
Uno dei doppi ex della sfida di domenica tra Lazio e Lecce è il difensore Manuel Belleri. Cresciuto nel settore giovanile del Lumezzane, ha indossato la maglia dell’Empoli dal 1999 al 2004, per poi passare in diverse squadre di Serie A tra il 2005 e il 2009, tra cui Lazio, Udinese, Atalanta e Bologna, fino ad approdare al Lecce nel 2009. In Salento resterà solo un anno, durante il quale vincerà il campionato di Serie B con De Canio, prima di chiudere la carriera alla SPAL nel 2011. Belleri ha rilasciato un’intervista al sito Cittàceleste.it, parlando della sfida dell’Olimpico e della lotta salvezza. Queste le sue parole:
Che gara si aspetta domenica?
Sarà una gara particolare, forse è anche meglio così: essendoci ancora in palio punti importanti non si può sottovalutare la sfida, servirà la massima concentrazione. Sarebbe un peccato buttare all’aria quanto di buono fatto in un’annata per l’ultima giornata. A livello tecnico le due squadre sono molto differenti, ma è poi il campo a comandare: alla Lazio serve una grande prestazione.
Lotta Europa contro lotta salvezza. Dove sono le motivazioni più forti?
Le squadre che devono salvarsi vengono spesso da annate tribolate, con contestazioni o comunque situazioni negative. Sicuramente giocheranno la partita della vita, ma arrivano anche da un fardello di polemiche e negatività che si portano dietro tutto l’anno. Chi invece gioca per un posto in Champions League o comunque in Europa arriva da un’annata positiva.
L’approccio mentale è diverso, ma anche perché c’è più entusiasmo in chi arriva da un ottimo campionato. Sicuramente chi non deve retrocedere ha le motivazioni più forti, ma io sono ottimista e credo tantissimo in quello che la Lazio potrà fare in quest’ultima partita, proprio perché secondo me ha fatto un bellissimo campionato e deve finire bene.
L'Olimpico che è diventato un tabù
Penso che sia una cosa inaspettata anche per l’allenatore, è un’analisi che sicuramente farà. È vero, quando hanno giocato in trasferta hanno spesso fatto meglio che in casa ed è strano. Ovviamente si vuole sempre far bene, a maggior ragione tra le mura amiche perché hai il tuo pubblico e ti senti a tuo agio.
Sono aspetti tecnico-tattici che dovranno essere valutati. Secondo me però la Lazio ha fatto una buona stagione. È stato cambiato allenatore e all'inizio c’era un po’ di scetticismo, ma a oggi per me la stagione è positiva. Bisogna anche considerare che tra l'andare in Champions e il non andarci passerà un punto appena. È stato un campionato molto combattuto quest’anno.
I margini di miglioramento della Lazio
Quest’anno i giocatori hanno fatto quello che dovevano fare. Da migliorare c’è sicuramente il rendimento in casa, ma penso che davanti abbiano fatto bene. Qualche intervento si può fare in difesa, ma non tanto per mancanze di chi c’è, quanto per alzare la qualità della rosa.
Magari un centrale importante e un centrocampista penso siano le situazioni in cui intervenire per aumentare la qualità e quindi anche la competitività stessa dei giocatori nel momento in cui devono prendersi la maglia.
Quali saranno i verdetti dopo gli ultimi 90’?
Per lo scudetto la scorsa settimana penso sia stata decisiva. Vista così sembra che il titolo possa vincerlo il Napoli. Per l’affetto che provo per Simone Inzaghi, avendo giocato insieme sette anni, mi auguro possa vincere lui la Champions.
Sarebbe il coronamento di un sogno, anche dopo la finale persa due anni fa. A livello affettivo, avendoci giocato tanti anni, spero possa salvarsi l’Empoli. E, per quanto sia difficile, per l’affetto che provo spero che per la Lazio possa arrivare in Champions League: servono degli incastri ma tutto è possibile.