Tete Morente resta in folle, il Lecce non decolla: l’ala che non punge

Prestazione opaca col Milan: tanti tocchi, poche idee. L’ala spagnola continua a non lasciare traccia negli ultimi 20 metri
La prestazione di Tete Morente contro il Milan è stata condizionata da diverse carenze tecniche e tattiche che ne hanno limitato l’efficacia in campo. Dal punto di vista difensivo, l’esterno spagnolo ha mostrato una difficoltà nel leggere i movimenti degli avversari e nel posizionarsi correttamente, risultando spesso fuori tempo nei raddoppi e in ritardo nei recuperi. Questo ha permesso ai rossoneri di creare superiorità numerica sulle fasce, un aspetto chiave nella costruzione del loro gioco offensivo.
Prestazione opaca
Offensivamente, Morente è sembrato troppo statico e prevedibile. Non ha saputo sfruttare la sua velocità per attaccare la profondità, scelta che in Serie A può fare la differenza contro difese organizzate come quella milanista. La sua capacità di dribbling e di saltare l’uomo è apparsa ridotta, e di conseguenza i cross e i passaggi chiave verso l’area sono stati pochi e poco incisivi.

Un altro elemento critico riguarda il suo posizionamento negli ultimi 20 metri: Tete non è riuscito a inserirsi efficacemente negli spazi, risultando poco pericoloso in zona gol. La scarsa concretezza sotto porta è emersa chiaramente, con pochi tentativi e nessun tiro davvero insidioso. Per un esterno offensivo moderno, che deve supportare l’attaccante centrale anche in fase realizzativa, questo deficit è un campanello d’allarme.
Inconcludente
Infine, il suo coinvolgimento nel gioco si è limitato troppo alla costruzione e al possesso palla, senza riuscire a trasformare queste azioni in occasioni da gol o situazioni di superiorità numerica. Il Lecce di Di Francesco necessita di ali che siano motori di cambio ritmo e imprevedibilità, e Morente dovrà lavorare su velocità, incisività e concretezza per ritagliarsi un ruolo da protagonista.