Durante la puntata di Pl Talk, andata in onda sul canale Twitch di Pianetalecce, è intervenuto anche Umberto Verri, per parlare della sfida di ieri e del campionato del Lecce. Queste le sue parole:
I complimenti alla squadra per la partita
Prima di iniziare, vorrei rivolgere un grande complimento non solo alla squadra, ma soprattutto alla presidenza, alla direzione tecnica e a tutti coloro che lavorano nel Lecce. Hanno sempre operato con dedizione, nell'interesse e per il bene della squadra. È stato un percorso fatto di tante situazioni diverse, ma alla fine abbiamo gioito.
Ieri abbiamo dovuto affrontare molte difficoltà, anche contro forze che inizialmente non dovevano essere ostacoli. Tuttavia, il Lecce le ha superate con merito, conquistando la salvezza. Quando un gruppo riesce in un’impresa del genere, significa che c’era qualcosa di buono alla base, anche se, per una serie di circostanze, non tutto si è potuto sviluppare appieno.
La vittoria di ieri è stata così significativa che serviranno un paio di giorni per riuscire davvero a raccontarla. È stata un’impresa straordinaria, che sinceramente non mi aspettavo. Ieri ho parlato con il presidente Sticchi Damiani, che mi ha risposto come farebbe un padre, perché conosce bene ciò che facciamo per il Lecce.
Giampaolo rimarrà?
Non è una questione di opinioni: bisogna dare priorità a quanto è stato detto fin dall'inizio. Gli accordi erano chiari: se il Lecce si fosse salvato, Giampaolo sarebbe rimasto in panchina, con la stessa formula che in passato era stata proposta anche a Gotti.
Le situazioni possono cambiare, è vero, ma credo che il Lecce sia una società seria, che mantiene le promesse. Per questo sono convinto che ci sarà un confronto con Giampaolo: gli verrà presentato il progetto sportivo per la prossima stagione, si aprirà un dialogo e lui sarà libero di decidere se sposarlo oppure no.
Se questo tipo di approccio fosse stato adottato anche con Gotti, forse oggi avremmo un’altra rosa di giocatori. L’estate scorsa, se ci fosse stato un confronto anticipato, probabilmente non ci saremmo trovati con situazioni complicate come quella legata a Piccoli.
È importante raccontare tutto questo senza puntare il dito contro nessuno. La stagione era iniziata male e rischiava di finire anche peggio. Tuttavia, dopo la scomparsa di Graziano Fiorita, l’ambiente si è ricompattato: anche quei pochi che avevano sempre criticato la società si sono avvicinati.
E questa, da tifoso prima ancora che da osservatore, è una cosa che non riesco a comprendere: se la società dovesse mai abbandonare, per qualsiasi ragione, in pochi anni potremmo ritrovarci in Serie C, o forse anche più giù.
La formazione iniziale vista a Roma
Secondo me, inizialmente aveva pensato a un centrocampo più dinamico, capace di supportare meglio l’azione offensiva. Ma dopo il gol del Lecce, ha capito subito che era necessario cambiare sia gli uomini che il sistema di gioco. È per questo che poi è entrato Kaba, che è riuscito a dare quella fisicità di cui c'era assoluto bisogno in quel momento, e che solo lui poteva garantire.
Bisogna riconoscergli il merito di aver azzeccato i cambi, cosa che in passato – anche qui – gli è stata spesso contestata.
Credo sia arrivato il momento in cui ha davvero compreso la realtà del Lecce, e lo ha anche ammesso nell’intervista post-partita, dicendo chiaramente di essersi dovuto adattare alle caratteristiche dei giocatori, pur sapendo che questo tipo di calcio non gli appartiene del tutto.
Il mercato di gennaio
Sulla carta a gennaio avevamo preso alcuni buoni giocatori — come Karlsson, che quando è stato impiegato ha dimostrato di avere qualità. La verità, anche se non sempre paga, è che avevamo la salvezza praticamente in mano. Eppure, in poco tempo, siamo precipitati in una situazione difficile, per ragioni che ancora oggi faccio fatica a spiegarmi.
Per il resto, è andata come spesso succede: si è dovuto soffrire fino alla fine. Ma quello che ancora non riesco ad accettare è aver dilapidato così tanti punti di vantaggio in una fase così delicata del campionato.
Corvino andrà via?
In questo lavoro, più esperienza hai, meglio è. E lui, in questo senso, può contare su un supporto fondamentale: Trinchera. Un vero e proprio ‘figlio calcistico’, con cui condivide spesso visioni e decisioni in totale sintonia.
Personalmente, non vedo la necessità di cambiamenti drastici. Piuttosto, vedo l'importanza di prestare maggiore attenzione a determinati problemi, trasferendo gradualmente sempre più responsabilità a Trinchera. Sta diventando non solo un valido collaboratore, ma una figura chiave nel progetto tecnico del Lecce, con un ruolo che cresce stagione dopo stagione.
Le proteste dei tifosi
Quando si parla di tifosi, evitiamo di generalizzare. Esiste una parte della tifoseria che ha una visione diversa, a volte distorta, della realtà. Ma la maggioranza — quella che conta davvero — ha ben compreso il valore del risultato ottenuto ed è soddisfatta, considerando l’andamento del campionato.
Certo, tutti avrebbero voluto un campionato più lineare, meno sofferto, ma a un certo punto bisogna anche avere l'onestà di guardare in faccia la realtà.
Questa mattina, per esempio, ho incontrato una persona che mi ha detto: 'Anche se ci siamo salvati, bisogna rivoluzionare il mercato.' Fortunatamente, si tratta di casi isolati.
Sulla direzione arbitrale di ieri
Ti dico una cosa molto semplice: ho perfino discusso con mio figlio, che è arbitro, e per la prima volta mi ha dato ragione. Mi ha detto chiaramente che quell’espulsione non ci stava, soprattutto perché la prima ammonizione a Pierotti non era neanche fallo: era un contrasto alla pari, e basta. Per quanto riguarda Romagnoli, credo che sia stato espulso per gli insulti rivolti all’assistente.
Ma il vero problema è un altro: questo è un arbitro che, se le cose si fossero messe anche solo un po’ peggio, ci avrebbe fatto perdere la partita. E la cosa più grave, sinceramente, è che sia stato giudicato positivamente.