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di Filippo Verri e Andrea Sperti

La storia di Moustapha Cissé, attaccante guineano classe 2003, è l'apertura odierna di ogni portale sportivo online, nazionale e non solo. 

La favola di un ragazzo che in tre mesi è passato dalla Rinascita Refugees (compagine leccese composta da richiedenti asilo facente parte del campionato di Seconda Categoria) al gol all'esordio in Serie A ha lasciato tutti di stucco.

Fino allo scorso gennaio aveva trascinato una squadra in lotta col Vernole e col San Donato, ieri ha rilanciato in corsa Champions la formazione di Gasperini, tecnico che ha creduto in lui dopo averlo visto per tre volte nel campionato Primavera 1.

Nell'U19 nerazzurra Cissé ha segnato tre reti in altrettante apparizioni, restando a secco solo contro il Lecce di Grieco lo scorso 5 marzo. L'allenatore della prima squadra lo ha buttato dentro in virtù dell'infortunio di Zapata e della prestazione opaca di Muriel, venendo premiato in pochi minuti.

>PERCHÉ NON LO HA TESSERATO IL LECCE?

Come è possibile che un ragazzino cresciuto in una squadra leccese di seconda categoria sia finito a Bergamo e non nelle fila dell'Unione Sportiva Lecce? Semplice: la società di via Colonnello Costadura non poteva tesserarlo.

Per ingaggiare Moustapha Cissé, come riportato da diversi quotidiani nazionali, l'Atalanta ha dovuto sacrificare uno slot da extracomunitario, scommettendo su un appena maggiorenne come avvenuto già in passato con Musa Barrow.

Un rischio che il Lecce non poteva compiere, poiché in Serie B non è possibile tesserare calciatori extracomunitari:

Le società in possesso del titolo per la partecipazione al Campionato di Serie B nella stagione sportiva 2021/2022 non potranno tesserare calciatori professionisti cittadini di paesi non aderenti alla U.E. o alla E.E.E. provenienti dall’estero, né tesserare con lo status di professionista calciatori di detti paesi già tesserati in Italia con status diverso da quello di professionista.” - recita la disposizione ufficiale FIGC N. 268/A pubblicata in data 10 giugno 2021.

Un'impossibilità “burocratica” accompagnata da un retroscena: l'attaccante guineano era stato proposto al Lecce nel 2020, nel periodo di massima ricollocazione di uomini e cariche all'inizio del nuovo progetto e, per una serie di contingenze, il suo nome non è mai arrivato a Pantaleo Corvino. Un matrimonio giallorosso impossibile per Cissé, ora coccolato dall'Atalanta che a sorpresa ha puntato su di lui lo scorso gennaio.

> CHI É MOUSTAPHA CISSÉ 

Andrea Sperti ha voluto capire perché il Lecce non abbia provato a tesserare questo ragazzo, intervistando Roberto Nitto, consulente legale specializzato in diritto sportivo, che ha segnalato all’Atalanta questo giovane talento.

UNA STORIA PARTICOLARE

“La storia di questo ragazzo è particolare, per me è un predestinato  e tutto è nato a causa di una serie di variabili. Io l’ho scoperto per una coincidenza, visto che alcuni ragazzi me lo hanno segnalato in un torneo estivo che si svolgeva a Carmiano. Sono andato a vederlo e subito mi sono accorto del suo talento. Avendo un’amicizia con un selezionatore dell’Atalanta l’ho segnalato ai bergamaschi e subito anche loro hanno deciso di tesserarlo”.

PERCHÉ NON A LECCE

"Il ragazzo è un extracomunitario, l’Atalanta ha liberato un posto per tesserarlo, da altre parti non era possibile, si poteva solo in Serie A. Il ragazzo è arrivato in Italia un anno e mezzo fa, quando sono intervenuto io il Lecce lo aveva già visto, sicuramente c’era stata anche qualche amichevole contro la sua squadra, ma l’iter per tesserarlo era complicato ed i club di Serie A sono avvantaggiati sotto questo punto di vista”.


DOVE ARRIVERÀ

“Non so dove può arrivare, ma posso dirvi che gioca in Serie A o al campetto vicino casa con la stessa naturalezza. Ha un’incredibile capacità di adattamento alle categorie e non soffre la pressione del campo. Non posso fare paragoni con altri calciatori professionisti ma stiamo parlando di un diamante grezzo”.

NEL SALENTO

“Io non sono un procuratore ma un consulente giuridico. So bene però che i talenti come Cissé ci sono anche se non sono facili da scovare. Nel Salento siamo un po' in crisi sotto questo punto di vista, ma anche qui c’è qualche ragazzo interessante”.

Spiegato quindi il perché il Lecce non lo abbia potuto tesserare. La Serie A rappresenterebbe un vantaggio per i salentini anche sotto questo punto di vista.

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