Il
Lecce è stanco, questo ormai è evidente ai più, nonostante ciò è riuscito a farsi rispettare sul campo del
Cittadella, una squadra che “
potenzialmente” è tra le primissime posizioni del torneo.
Al netto del gol preso in avvio, una costante che non si riesce a
correggere, i giallorossi sono riusciti a recuperare e poi anche a ribaltare il
risultato, grazie ad una doppietta di
Coda ma soprattutto alla reazione di tutta la squadra. Qualità che noi sappiamo esserci e che si è
apprezzata per una trentina di minuti, con giocate stratosferiche di
Tachtsidis, il moto perpetuo di Henderson e Mancosu, il lavoro di
Stepinski ad aprire gli spazi.
Nel secondo tempo l'inerzia della gara era a favore del
Lecce, il terzo gol nell'aria, nonostante il Cittadella continuasse a pressare su tutti i
palloni; l'opportunità l'ha avuta sui piedi proprio Stepinski, purtroppo il polacco ingolosito dalla voglia di andare a segno ha ignorato
Tachtsidis solissimo alla sua destra, ha tentato il dribbling, gli è riuscito, ha visto la porta ma invece di incrociare, forse
stanco, ha tirato in bocca al portiere avversario.
Doppio errore grave e poi pagato a
caro prezzo.
Dal mancato gol tutto è andato
storto: il Cittadella ha pareggiato a causa di una disattenzione dei centrali, più
Meccariello che Lucioni, mentre il Lecce si è spento, sia fisicamente che mentalmente.
I
giallorossi hanno rischiato di perdere una partita che avrebbero potuto portare a casa se solo avessero avuto il
carisma della grande squadra, quella personalità che dopo aver
recuperato il risultato non permette più agli avversari di pareggiare, anzi ti fa segnare il terzo gol.
Questa
convinzione quando si tratta di blindare il risultato manca, era mancata nell'ultima a casa contro il
Vicenza (gol del pari annullato per fuorigioco di un piede) è mancata contro gli uomini di Venturato. Il
Lecce non è guarito, sta tirando la carretta con i denti facendo leva sulle ultime energie fisiche e nervose ma ha bisogno di riposare in alcuni
uomini, altri invece stentano a sintonizzarsi sulla partita e sul bene comune.
Adjapong è
stanchissimo e si vede, avrebbe bisogno di rifiatare ma non ha sostituti; Zuta alterna
prestazioni sufficienti ad altre indecorose, se gli subentra Calderoni si vede subito che è meno connesso del macedone.
Tachtsidis regge, attacca e difende per 65/70 minuti, poi il suo apporto viene a mancare e quando questo accade la squadra cala
vistosamente,
Mancosu cerca di gestirsi ma capita che sia avulso dalla manovra.
C'è un po' più di scelta tra le mezz'ali però stavolta i cambi sono stati
colpevolmente tardivi. Davanti ci sono solo
Coda e
Stepinski, oggi era in panchina Dubiskas, due attaccanti che si completano bene ma anche loro sono stanchi, soprattutto il polacco che sembra attanagliato dalla voglia di fare il
gol che invece non arriva, a volte forza la giocata a discapito del bene comune, come dicevamo prima.
La prossima sarà contro il
Monza, mancherà
Lucioni (assenza pesante) e rientrerà
Dermaku che farà coppia con
Meccariello. Nella speranza che si possa recuperare almeno uno tra
Falco e
Pettinari, il Lecce andrà ad affrontare altri quattro giorni di lavoro, prima che la
serie B si fermi per la pausa, contemporaneamente si aprirà la finestra del mercato invernale.
E' lì che
Corvino dovrà intervenire, sicuramente per sfoltire la rosa dagli elementi in
esubero, ma soprattutto per puntellare i reparti che oggi sono sotto pressione per mancanza di alternative. Probabilmente tornerà
Corini ed il Lecce dovrà giocarsi il
rush finale cercando di trovare la quadratura del cerchio, recuperando i punti sulle prime, dimostrando di avere il piglio di chi vuole provare fino alla fine a vincere questo
campionato.