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La stagione volge al termine e qualche verdetto è già caduto. Il Napoli di mister Spalletti ha accumulato un vantaggio tale da lasciare pochissime speranze di rimonta agli avversari, coronando una rincorsa incredibile a quel titolo che mancava da 33 anni. Un Napoli stellare, che in estate ha saputo rinnovarsi con innesti preziosissimi, primo tra tutti quello del georgiano Kvaratskhelia. E le altre? Che voto meritano e quali sono i loro obiettivi?

Un Napoli da 10 e lode

Le scommesse sportive più popolari hanno premiato coloro che già da inizio stagione avevano avuto il coraggio e la lungimiranza di puntare su una squadra rinnovata nell'undici titolare e ricca di punti interrogativi. A settembre, nulla lasciava presagire una stagione di questa portata, considerate anche le cessioni estive. Insigne e Koulibaly su tutti, ma anche Fabian Ruiz, hanno lasciato il Napoli per tentare esperienze all'estero, in club che avevano buone speranze di vincere trofei importanti. E, invece, il titolo più ambito, quello che mancava da decenni, pare sia sul punto di tornare nella città partenopea, le cui strade sono pronte per accogliere i festeggiamenti. 

Il Napoli non ha lasciato nulla agli avversari, praticando un calcio aggressivo, verticale, spietato. La chiave tattica è Lobotka, lo slovacco che faticava a trovare spazio con Gattuso e che adesso vale almeno 50 milioni. Intorno a lui agiscono centrocampisti duttili come Anguissa, Elmas e Zielinski, in grado di pressare alto, rubare palla e innescare ali che fanno della velocità e della tecnica le loro caratteristiche principali. Parliamo di Kvaratskhelia, Politano e Lozano, le frecce di Spalletti. Inutile dire quanto sia stato importante il contributo del finalizzatore principe del campionato, quell'Osimhen che tanto era mancato lo scorso anno per colpa dell'infortunio al volto. Infortunio che, da centravanti dotatissimo, lo ha trasformato nel personaggio mascherato celebrato da tutti.

La Juventus tra alti e bassi

La Juventus di inizio stagione, tra infortuni, pessime prestazioni ed errori arbitrali, ha lasciato un'infinità di punti per strada. Nelle ultime settimane, però, la squadra sta lentamente tornando ai suoi livelli, complice qualche recupero importante e il rendimento costante di alcuni giovani buttati nella mischia da Allegri. È il caso di Nicolò Fagioli, mezzala con una visione di gioco da trequartista, ma anche di Iling, Miretti e Soulé che, quando chiamati in causa, hanno sempre risposto presente. Il vero mattatore della Juve è stato, però, Angel Di Maria, tornato carico e pimpante dai mondiali del Qatar. Professionista straordinario, dotato di una tecnica sopraffina, l'argentino ha allontanato le critiche che gli erano piovute addosso durante la prima parte di stagione, offrendo prove degne del suo nome. Anche Bremer, chiamato al difficile compito di non far rimpiangere un gigante come Chiellini, ha cominciato a prendere le misure di una difesa tutt'altro che perfetta. In attesa di sapere che ne sarà di questa squadra, l'augurio che facciamo ai tifosi della Juventus è di ritrovare il Federico Chiesa pre-infortunio, che con le sue galoppate sulla fascia ha fatto innamorare il popolo bianconero e non solo. Voto 5,5.

Come è andata la stagione delle milanesi e delle romane?

Se il Milan campione d'Italia ha deluso le aspettative perdendo partite sanguinose e smarrendo la fiducia conquistata sul campo lo scorso anno (voto 5,5), l'Inter ha fatto più o meno ciò che ci si aspettava. La coppia d'attacco Lukaku-Lautaro ha parzialmente tradito le attese, mentre gli infortuni di Brozovic hanno lasciato scoperto il centrocampo. La nota positiva è stata Onana, portiere in netta crescita, che sembra avere le caratteristiche giuste per raccogliere l'eredità di Handanovic (voto 6). Molto bene, invece, la Lazio di Maurizio Sarri, che ha raccolto anche una bella e meritata vittoria in quel di Napoli (voto 7). Meno la Roma, che non è ancora riuscita a compiere il salto di qualità che i tifosi attendono con impazienza (voto 6). Discorso analogo per l'Atalanta, che tra cessioni importanti e giovani in rampa di lancio, ancora non riesce ad andare oltre il quarto posto (voto 6).

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