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Signori si nasce, lo diceva il grande Totò e non sbagliava. Oggi, 31 Marzo, il Corriere dello Sport ha pubblicato una specie di sondaggio per ascoltare il parere di tutti i presidenti di Serie A, chiedendo semplicemente a margine del Covid19, se volessero tornare a giocare per chiudere il campionato, oppure fermarsi. Sembrerà naturale ma la stragrande maggioranza ha risposto pensando a tutelare il suo orticello. Ad esempio, non c'è stato un solo presidente delle squadre coinvolte nella bagarre retrocessione (Spal, Brescia, Genoa, Sampdoria, Torino, Udinese ecc.) che non abbia detto: "Fermiamoci ora". Perchè? Facile: l'opinione prevalente è quella di non operare retrocessioni ed aggiungere le prime due della serie cadetta alla serie A, ripartendo il prossimo anno con 22 squadre e cinque retrocessioni. Tutti in "difesa" dicevamo, a parte Saverio Sticchi Damiani. Stupiti? Noi no! Perché abbiamo avuto la fortuna ed il piacere di conoscerne la caratura morale, il grande senso di giustizia ed imparzialità. Nonostante il Lecce sia invischiato nella lotta per non retrocedere, al pari delle altre squadre, e al suo presidente farebbe comodo che il campionato si cristallizzasse con questa classifica, la risposta è stata: "tornare a giocare". Ha specificato la scelta proprio ai nostri microfoni: "Si giochi pure, se ciò sarà possibile senza mettere in pericolo la salute degli atleti. Solo il calcio giocato ed il campo hanno il diritto di esprimere verdetti". Signori si nasce, non c'è dubbio.
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