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Due campionati spagnoli, tre coppe di Spagna, una coppa di Francia, due Supercoppe di Spagna, una Supercoppa di Francia, un Campionato del Mondo Under 20 con la sua nazionale, ma soprattutto una Coppa del Mondo con la sua Francia, conquistata nel 2018; ma non solo: vicecampione d’Europa nel 2016, vicecampione di Francia nel 2015 e nel 2016, finalista della Coppa di Lega francese nel 2012 e nel 2014, vicecampione di Spagna nel 2017 e nel 2020 e poi la nomina a Cavaliere dell’Ordine della Legion D’Onore francese nel 2018. E’ un biglietto da visita letteralmente mondiale quello lasciato sul tavolo della dirigenza del club di Via Costadura da Samuel Umtiti, il celeberrimo difensore francese classe 1993, arrivato a titolo temporaneo in prestito secco (quindi senza alcun diritto di riscatto od opzione di acquisizione) dall’FC Barcelona, il quale pagherà l’intero ingaggio del calciatore ma in cambio riceverà dei bonus legati al numero di presenze in campo e agli obiettivi di squadra raggiunti. Si tratta del lieto fine di una lunga trattativa, nata da un’intuizione di Pantaleo Corvino, il quale ha dovuto accelerare le operazioni da sabato scorso, giorno in cui l’eventualità dell’approdo del forte centrale francese è stata svelata su tutti gli organi di informazione sportiva d’Italia, di Spagna e non solo. Umtiti era stata un’idea, nel recente passato, di tantissimi club, fra cui Juventus, Fiorentina, Inter, Napoli, Cremonese, Olympiacos, Lione e Rennes, ma il calciatore ha fortemente voluto il Lecce sia perché è ansioso di essere al centro della difesa di una squadra che in Serie A ha fortemente bisogno di uno come lui, sia perché sta cercando un’occasione di rilancio anche in ottica nazionale, la quale sarà impegnata fra qualche mese nella Coppa del Mondo in Qatar. E poi, Samuel un giorno vorrà fare l’allenatore: un’esperienza in Italia (patria della tattica e delle manovre difensive) è doverosa per chi vuole intraprendere una carriera del genere al termine di quella sul campo.

La domanda che tutti si sono posti nell’apprendere il rumour riguardo un possibile approdo di Umtiti nel Salento è stata: come ci è riuscito, Corvino, a portarlo al Lecce? L'intuizione è nata durante un incontro con Arturo Canales, l’agente di Joan Gonzalez, anche lui proveniente dal mondo Barca. Ad un certo punto, viene fuori la provocazione: ‘Se provassimo a portare qui Umtiti?’. A Corvino gli brillano gli occhi, può arrivare davvero. Da quel momento i contatti sono diventati sempre più intensi (e nascosti persino al presidente, Saverio Sticchi Damiani) finché improvvisamente tutto è diventato realtà.

Samuel Yves Um Titi, poi traslitterato ufficialmente nel 2008 in Umtiti nasce il 14 Novembre 1993 a Yaoundè, la capitale del Camerun. E’ l’ultimo di 4 fratelli. All’età di 2 anni, si trasferisce assieme a tutta la famiglia a Villeurbanne, cittadina passata alla storia per aver dato i natali ai fratelli nuotatori Laure e Florent Manadou. Qualche mese più tardi, un nuovo cambio di casa, stavolta nel quartiere Menival, incastonato nel quinto arrondissement di Lione. La passione per il calcio lo porta a giocare nel club locale ad appena 5 anni, ma è talmente forte, promettente e determinato che, dopo soli 4 anni, accede all’accademia giovanile del Lione, invitato dalla società dopo alcune osservazioni andate a buon fine. Samuel comincia a giocare in qualità di attaccante, ma presto il suo raggio d’azione viene arretrato e si trasforma dapprima in centrocampista, poi in difensore. Nel frattempo, il Lione gli paga gli studi (e lui ottiene un diploma in marketing presso il liceo Frédéric Faÿs di Villeurbanne) e gli offre un pre-contratto, che firma il 14 novembre 2008. 

Dopo la trafila nelle varie selezioni minori del Lione, il 1° Luglio 2009 viene definitivamente promosso nell’organico dell’Under 19, dove resta un anno, prima di trovare posto nella squadra B del club girondino (con la quale poi disputerà 21 partite, su più riprese, a cavallo fra il 2010 e il 2013). Nel frattempo, a livello nazionale è già più che una certezza: avendo scartato le avances della federazione calcistica camerunense e, addirittura, l’importante endorsement di Roger Milla, il 25 Agosto 2009 decide di essere eleggibile per Les Blues ed esordisce nella Francia Under 17 contro i pari età dell’Ungheria, nell’incontro terminato 2-1. E’ solo il preludio alla sua partecipazione al torneo internazionale Algarve (dove trova spazio nella sconfitta per 3-0 contro i padroni di casa del Portogallo del 14 Febbraio 2010) e, soprattutto, al Campionato Europeo di categoria, nel quale i transalpini vengono eliminati dall’Inghilterra in semifinale, a seguito di una sconfitta per 2-1, nonostante la marcatura di un certo Paul Pogba.

Ritorna quindi al suo club e continua il suo percorso di crescita; nel frattempo, però, viene ‘promosso’ alla selezione francese Under 18, con la quale esordisce il 16 Dicembre 2010 contro i pari età della Germania nella debacle in amichevole per 1-2. 

Samuel fa passi da gigante e trova posto nella selezione nazionale Under 19, con la quale esordisce il 6 Settembre 2011, da terzino sinistro, contro l’Italia di Alberico Evani in un incontro amichevole che vede anche la partecipazione di un ex Lecce, Riccardo Fiamozzi. Dopo alcune convocazioni in seno alla formazione principale del suo club senza però trovare la via dell’esordio (fra cui una chiamata per la prestigiosa sfida contro il Real Madrid, nel girone D della Champions, del 2 Novembre 2011) , l’1 Gennaio 2012, Umtiti è ormai una presenza in pianta stabile nella squadra maggiore e debutta ufficialmente con la maglia ‘dei grandi’ l’8 Gennaio 2012 nella vittoria per 3-1 contro il Lyon-Duchere in Coppa di Francia; il 14 Gennaio 2012 esordisce anche in campionato, da titolare, nella sconfitta per 1-0 rimediata con il Montpellier di Olivier Giroud. Al primo anno, sono 12 le presenze in campionato, 3 in Coppa di Lega e 3 in Coppa di Francia. 

Samuel è ormai troppo forte e atleticamente pronto per stare con i ‘piccoli’ e, all’inizio della stagione 2012/2013, a 19 anni, diventa titolare assoluto in un Lione zeppo di giovani forti e dal radioso futuro (e lui è uno di quelli). Umtiti si rende protagonista di 26 presenze in Ligue 1 (impreziosite da un gol, realizzato al Troyes) e di 6 partecipazioni all’Europa League (competizione continentale nella quale debutta il 20 Settembre 2012 nella vittoria per 2-1 ottenuta contro lo Sparta Praga e in cui realizza, di sinistro, il gol del temporaneo pareggio nel match contro il Tottenham del 14 Febbraio 2013). 

L’annata 2013/2014 è quella della definitiva consacrazione di Samuel Umtiti: 28 presenze in campionato, 3 in Coppa di Lega, 3 nei preliminari di qualificazione alla Champions League, 7 in Europa League e una nella Coppa di Francia. Nel frattempo, è ormai una certezza anche per l’Under 21 francese, con cui debutta – da capitano – nello 0-0 contro la Germania.

Arriva così la stagione 2014/2015, ed Umtiti mantiene altissimi standard, sfoderando prestazioni sempre più convincenti. A fine anno, sono 35 le presenze in campionato (con un gol e due assist), addizionate a 2 presenze (con un gol e un’assist, entrambi fatti registrare nella sfida di andata del 3° turno contro il Mlada Boleslav terminata 1-4) nei turni di qualificazione dell’Europa League, a 2 presenze in coppa di Francia e a una partecipazione alla Coppa di Lega.

L’annata 2015/2016 scorre sulla stessa falsariga della stagione precedente, con Umtiti sempre più leader di un Lione in piena corsa per l’affermazione definitiva in Francia e in Europa: il difensore colleziona 30 presenze (con un gol) in Campionato, 4 in Champions League (competizione in cui debutta ufficialmente, dal titolare, nel pareggio per 1-1 contro il Gent del 16 Settembre 2015), 2 in Coppa di Francia, una in Coppa di Lega e una nella finale del Trophee Des Champions, battaglia persa contro il PSG per 2-0. Chiude così la sua parentesi al Lione, perché fa troppa gola ai club di tutta Europa per poter restare in una realtà come quella. Per lui ci sono altri programmi.

L’interesse più concreto, nella bollente estate del 2016, è quello del glorioso Barcellona, che lo acquista a titolo definitivo per 25 milioni di euro, dopo un Europeo con la propria nazionale in cui il difensore entra in ballo (da esordiente) nella sfida vinta ai quarti contro l’Islanda per 5-2 e che lo vede sfiorare la vittoria del torneo, svanita in finale contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Conclusasi la competizione continentale dei transalpini, si concentra sulla nuova esperienza con il suo nuovo club: con la maglia blaugrana, Umtiti esordisce (dal primo minuto) nella sfida di ritorno della Supercopa, che vede il trionfo della sua nuova squadra per 3-0 sul malcapitato Siviglia e che, di fatto, vede il suo primo successo personale in Spagna. La stagione scorre via su numeri di altissimo rilievo: 25 presenze nella Liga (con un gol messo a segno contro il Celta Vigo di Giuseppe Rossi), 8 partite disputate in Champions League (torneo terminato anzitempo ai quarti, per opera di una Juventus più forte nel doppio confronto) e 9 presenze nella Coppa del Re, portata a casa dai blaugrana con un dominio incontrastato, certificato dal successo in finale contro il malcapitato Alaves, capitolato per 3-1.

Umtiti, grazie anche ad una estrema velocità di adattamento (‘Sono davvero sorpreso dalla velocità con cui Samuel si è inserito in squadra’, confessa Luis Enrique), ora è un punto fermo della difesa del Barcellona e si appresta a vivere da top leader anche la stagione 2017/2018, che recita 25 presenze (e un gol) nella Liga, 9 partecipazioni in Champions League (dove i blaugrana vengono sorprendentemente eliminati da una Roma capace di ribaltare il 4-1 dell’andata e di vincere per 3-0, in casa, il ritorno dei quarti di finale, nel punto forse più alto della carriera di Eusebio Di Francesco da allenatore), 4 in Coppa del Re e i match di andata e di ritorno della Supercoppa di Spagna, persa ai danni del Real Madrid dei connazionali Benzema, Varane, Theo Hernandez e del timoniere Zinedine Zidane. A giugno, realizza il suo secondo gol con la nazionale proprio all’Italia di Roberto Mancini, sconfitta per 3-1 in amichevole a Nizza.

Le performance di Big Sam sono talmente convincenti che il Camp Nou fa echeggiare il suo nome, il Barcellona è profondamente convinto di aver trovato il difensore ideale dei prossimi 10 anni, nonché il sostituto di Puyol (‘E’ chiaramente un grande difensore e lo vogliamo avere con noi per molto tempo’, confessa Valverde, il suo allenatore) e lascia una favorevolissima impressione sui compagni, qualcuno in particolare: ‘Umtiti si allena così come gioca, non si risparmia mai, né in partita né in allenamento. Fuori dal campo è un'ottima persona e un bravissimo ragazzo. Sinceramente non lo conoscevo molto quando è arrivato. Guardando come si allena, non mi sorprende affatto quello che fa nelle partite. Vedo le qualità che ha ed è per questo che sono sempre sicuro che tirerà fuori una performance di altissimo livello’. Quel qualcuno è Lionel Messi.

Samuel è inoltre uno dei protagonisti della più grande rimonta di sempre mai avvenuta in Champions League: assieme ai compagni di reparto Gerard Piqué e Javier Mascherano, alza il muro che permette al Barcellona di sconfiggere per 6-1 il Paris Saint Germain, ribaltando totalmente la situazione.

Il 3 Giugno 2018, Umtiti vede ripagati i suoi sforzi con un nuovo contratto di 5 anni e con cifre da capogiro: 20 milioni di ingaggio a stagione e una clausola rescissoria fissata sull’astronomica cifra di 500 milioni di euro. Una quantità di denaro ampiamente giustificata, soprattutto alla luce del fatto che alla fine del mese il difensore francese alza al cielo la Coppa del Mondo, conquistata anche grazie al suo gol decisivo in semifinale contro il Belgio e alle sue chiusure difensive nella finale vinta per 4-2 sulla Croazia. Ma da quel momento in avanti, inizia il suo calvario fisico: proprio poco prima dell’inizio del torneo iridato, accusa un problema al ginocchio sinistro, il quale potrebbe trovare risoluzione con un’operazione chirurgica. Samuel decide, però, di optare per un trattamento conservativo e di non andare sotto i ferri, aprendo di fatto la strada ad un periodo di assenze, di ricadute e di prestazioni influenzate dal dolore fisico e da un inevitabile calo di performance: il campanello d’allarme è una tendinopatia che a maggio 2018 lo tiene ai box per circa due settimane; poi, a settembre dello stesso anno si lesiona il menisco e resta ai margini per ben 4 mesi; la tendinite ritorna ad ottobre 2019, mentre a luglio 2020 si lacera i legamenti. Un percorso travagliato che vede anche altri infortuni di varia natura e che lo porta a disputare solo 15 partite complessive nella stagione 2018/2019, 18 match (fra campionato, coppe e Champions) nell’annata 2019/2020, 16 incontri (con una presenza in Champions) nella stagione 2020/2021 (iniziata non nel migliore dei modi a causa di una diagnosi di positività al Covid, riscontrata mentre si accinge ad avviare alcune terapie mirate per il suo ginocchio) e solo una gara nella scorsa annata, non solo compromessa dai noti fastidi di cui sappiamo, ma anche da una frattura alle dita dai piedi (quinto metatarso) che lo costringe a restare fuori causa praticamente dallo scorso gennaio allo scorso maggio, alcuni problemi di stomaco e da una seconda diagnosi di Covid.

La lunga lista degli infortuni che hanno afflitto Samuel Umtiti in carriera. Notare come quelli ricorrenti siano proprio i fastidi al ginocchio (il sinistro) che però sembrano ora - è bene ribadirlo con fermezza - essere un ricordo del passato (fonte: Transfermarkt)

 

Analizzare statisticamente la stagione di Umtiti appena conclusa non ha alcun senso né valore, dato che ha giocato soltanto una partita, nella Liga, il 12 Dicembre 2021, per 90 minuti nel pareggio esterno in casa dell’Osasuna per 2-2. Pertanto, concentriamo l’attenzione sui numeri registrati dal difensore francese nell’arco della stagione 2020/2021. Umtiti gioca 13 partite (delle quali 6 titolari), per una media di 49 minuti di gioco per gara. Entra a far parte, in un’occasione, della Squadra della Settimana della Liga elaborata da Sofascore. Con 52,1 tocchi di media per match e il 94% dei passaggi riusciti (‘splittati’ in 95% per i passaggi nella propria metà campo, 91% per quelli nella metà campo avversaria, 61% sulle palle lunghe e 73% sulle palle corte), è uno dei leader della difesa, che con lui in campo termina per ben 3 volte le partite con la porta inviolata. Non commette errori di rilievo, anzi si produce in 0,8 recuperi a gara e 1,1 salvataggi per match. Inoltre, raggiunge il 100% dei dribbling riusciti e vince il 52% dei contrasti (divisi in 28% per quelli a terra e 56% per quelli aerei). Perde solo 3,3 palloni per incontro e commette 1,1 falli di media a partita, nonostante i quali viene ammonito soltanto una volta. La sua media voto a fine annata secondo Sofascore è di 6,86.

La carriera recente di Samuel Umtiti riassunta visivamente: nel periodo al Barcellona, è subito riuscito ad imporsi come uno dei difensori centrali più forti del mondo e gli indicatori dei passaggi completati e dei gol evitati alla sua squadra lo testimoniano appieno (fonte: Soccerment)

 

Come detto, proprio la parentesi 2021/2022 è la peggiore in assoluto per Samuel Umtiti: alle sue orecchie giungono le sirene di una possibile rescissione del contratto perché troppo ‘pesante’ per le casse di una società con importanti problemi finanziari (come testimoniato dall’addio di Messi). Non gli viene neppure assegnato un numero di maglia. Oltretutto, di possibili acquirenti all’orizzonte non se ne vedono, estremamente spaventati non solo dall’ingaggio faraonico del calciatore, ma anche dalle sue condizioni di salute tutt’altro che incoraggianti. In più, il Barcellona si oppone a qualsiasi richiesta di un provino, perché timoroso che eventuali problemi fisici possano compromettere una cessione fortemente desiderata, sebbene ufficiosamente la linea di pensiero è quella per la quale la prospettiva di far effettuare un test preventivo al giocatore prima di farlo firmare con qualsiasi altro club, rappresenta motivo di poca professionalità e serietà, una possibilità che il Barcellona esclude considerandola una mancanza di rispetto per il giocatore e per la stessa società. Samuel cerca di convincere lo staff tecnico e la presidenza a puntare su di lui, perché sa che può ancora dare tanto e che può tornare quello che era, ma ci credono in pochi, ancor meno i tifosi, che lo prendono ripetutamente di mira nella sfida del Torneo Gamper contro la Juventus e addirittura lo fischiano impietosamente durante la sostituzione, costringendolo a prendere la via del tunnel verso gli spogliatoi, piuttosto che raggiungere i compagni in panchina. Lui però è convinto delle sue potenzialità e rifiuta le richieste di prestito del Monaco, del Besiktas e del Nizza, perché poco allettanti per un vincente come lui. Nel frattempo, il valore economico di Umtiti conosce il punto peggiore, arrivando a soli 2 milioni di euro rispetto ai 70 del suo climax ai tempi d’oro. Di certo, un fattore non invidiabile e tutt’altro che promettente per eventuali investitori.

Il 10 Gennaio 2022, il Barcellona annuncia ufficialmente l’estensione del contratto di Umtiti fino al 2026. In realtà, è una spalmatura dell’ingaggio restante fino a quel momento su più anni, accettata da Samuel ma ancor più felicemente dal club, in quanto l’operazione permette di rientrare nei ranghi del fair play finanziario e proseguire con le operazioni della sessione di mercato invernale. Di fatto, lo stipendio di Umtiti passa da 20 milioni di euro all’anno a circa 5. Ma non è tutto: gran parte degli emolumenti a lui spettanti sono basati sul minutaggio del giocatore in campo. Tradotto in parole povere: se non gioca, non guadagna. Come può trovare quindi la via del campo in un contesto del genere e in un ambiente che gli fa recapitare persino delle minacce tutt'altro che amichevoli?

A Luglio di quest’anno, l’accordo con i francesi del Rennes è praticamente fatto, ma stando ad alcune speculazioni, tutto salta per il (sospetto) mancato superamento delle visite mediche, che non solo taglia letteralmente le gambe del giocatore ma sembra fornire sul piatto d’argento l’occasione per il sodalizio blaugrana di portare la vicenda davanti ad un giudice e chiedere la rescissione del contratto di Umtiti per invalidità fisica.

A credere in lui resta solo il Lecce, che decide di scommettere sul suo valore. ‘Ho scelto questa squadra perchè risponde alle mie aspettative. Ho provato delle belle emozioni al mio arrivo, sono stato accolto molto bene dai tifosi che sono fantastici. Mi ritrovo nei valori che hanno manifestato, si può fare molto bene qui. Fisicamente e mentalmente sto molto bene, sono felice di stare qui. Voglio mettere le mie qualità ed il mio buon umore al servizio della squadra’, confessa Samuel. Che, stando a quanto siamo riusciti a scoprire, risulta clinicamente guarito ed arruolabile, dopo – ovviamente – un doveroso ricondizionamento fisico.

Il grafico delle qualità di Samuel Umtiti. Dal punto di vista difensivo e fisico (inteso come struttura muscolare) è ancora fra i top player di tutto il mondo. L'impatto delle sue prestazioni si è purtroppo ridotto a causa del troppo tempo passato lontano dal rettangolo di gioco (fonte: FootballDatabase.eu)

 

Samuel Umtiti arriva al Lecce con uno score di tutto rispetto: oltre ai successi di squadra ed individuali riportati all’inizio di questa scheda, il difensore francese vanta 324 presenze ufficiali nei club (con 7 reti, 4 assist e una sola espulsione) e 78 presenze (con 7 gol) nelle varie selezioni della Francia, a partire da quella Under 17 fino ad arrivare alla maggiore, con la quale è sceso in campo per 31 volte finora.

Il profilo di Samuel Umtiti elaborato da Football Manager 2022 ha subito un lieve peggioramento nei valori dalla prima edizione del videogame manageriale all’ultimo aggiornamento rilasciato, e ciò è confermato anche dal valore attuale (passato da 74/100 a 68/100) ma non da quello potenziale (alzatosi da 77/100 a 83/100), probabilmente perché si ritiene che i suoi problemi fisici possano essere messi definitivamente alle spalle nel prossimo futuro. Ad ogni modo, il ritratto del calciatore francese parla di un difensore centrale, di piede sinistro e personalità gioviale, alto 182 centimetri e con un peso forma di 75 chilogrammi. E’ un marcatore abile nell’impostazione, che non spazza il pallone ma rischia il possesso anche quando non dovrebbe. Può agire da difensore centrale puro, da marcatore senza fronzoli e da braccetto di difesa, comunque sempre nella zona centrale del pacchetto arretrato (sebbene abbia in passato ricoperto il ruolo di terzino sinistro, in emergenza).

Come preventivabile, Umtiti ha svariati punti di forza dalla sua: ha moltissima esperienza internazionale, ha la capacità di trovarsi in campo nel posto giusto al momento giusto, è un giocatore altamente affidabile che non si lascia mai superare, è considerato un giocatore tatticamente intelligente, è abbastanza costante nelle sue performance, ha una predilezione per i big match ed ha un carattere gioioso. Di contro, invece, ha un atteggiamento molto competitivo che lo può portare a prendere qualche cartellino di troppo, può giocare soltanto in una posizione e, come facilmente intuibile, potrebbe avere seri problemi con gli infortuni. In particolare, Umtiti ha un alto rischio di infortuni ricorrenti al ginocchio, in particolare ai legamenti e al menisco.

La migliore qualità di Samuel Umtiti secondo Football Manager 2022 è il senso della posizione (16/20); validissimi i valori riferiti a forza, concentrazione, coraggio, intuito e marcatura, così come quelli propri dell’aggressività, della determinazione, dei colpi di testa, dei contrasti e della tecnica; non molto agile, ha un carisma non eccelso, una visione di gioco rivedibile, si muove poco senza palla e non ha molta fantasia. Inoltre, alcune caratteristiche tecniche non spiccano particolarmente, ma sono quelle che di solito vengono ritenute più importanti per centrocampisti offensivi ed attaccanti.

Le qualità tecniche, mentali e fisiche di Samuel Umtiti secondo Football Manager 2022

 

Dal punto di vista mentale, sembra avere una buona adattabilità a nuove sfide; è in possesso della giusta dose di ambizione, sa dare spazio alla sua compostezza e può essere più concreto in alcune scelte, comunque già efficaci; molto propenso alle controversie, è poco eccentrico e non ricorre spesso a giocate sporche; difetta in intuito e in lealtà, da un elemento della sua caratura ci si potrebbe aspettare una maggiore leadership ed una professionalità più spiccata, ma nelle partite che contano dimostra di essere impeccabile; unisce un grande temperamento ad un ottimo senso di sportività, anche perché sa che dovrà dare il massimo in tutti gli aspetti nelle occasioni in cui si troverà sul rettangolo di gioco.

Descrivere le caratteristiche di un difensore così famoso e di un calciatore così affermato può risultare un esercizio inutile e superfluo, ma ponendo il caso, per un attimo, che non si conosca il suo stile di gioco, cosa potremmo dire di Umtiti e delle sue qualità? Ci viene incontro il portale di Ultimo Uomo, che in un articolo del 2017 metteva in maniera eccellente la lente d’ingrandimento sul difensore francese e le cui parole, si spera, possono ancora essere di stretta attualità, se dovesse ritrovare la forma e ritrovarsi come calciatore: ‘ha una forte predisposizione verso l’anticipo e la ricerca del contrasto. Sfruttando una buona velocità, una forza considerevole nelle gambe e una discreta reattività non ha problemi ad accorciare la distanza con l’avversario - anche se si trova qualche metro davanti a lui – per poi intervenire con decisione e fermezza. Quando invece decide di non provare l’anticipo e il suo avversario si trova girato spalle alla porta è comunque bravo a reggere il contatto ‘petto contro schiena’ e a trovare il momento giusto per intervenire. Anche nell’uno contro uno diretto è un buon difensore, essendo abbastanza veloce (persino nei cambi di direzione), soprattutto se viene puntato nel lato sinistro dell’ultimo quarto di campo, dove gli sono di aiuto la linea laterale e quella di fondo. In generale, quando va a contrasto lo fa sempre con decisione e fermezza, a volte con troppa irruenza, sbagliando il tempo o più direttamente la scelta di intervenire, generando falli in zone pericolose, poiché essendo un difensore abbastanza istintivo, non è nel suo stile temporeggiare. Quando è in svantaggio rispetto al diretto avversario che corre verso la porta, grazie alla sua velocità può recuperare metri e poi usare la sua forza fisica per rallentarlo – spesse volte sbilanciandolo – e potergli togliere il possesso del pallone. Anche nelle situazioni in cui è in vantaggio e corre verso la propria porta ama aiutarsi col fisico, mandando fuori tempo l’attaccante e nel contempo far passare il pallone nella zona di campo alle sue spalle per poi fare un retropassaggio al portiere. I cali di attenzione, uniti sovente a un posizionamento errato nella linea difensiva, lo possono anche portare a leggere male le situazioni in cui deve coprire la profondità attaccata da un avversario alle sue spalle. Sono aspetti in cui è migliorato rispetto ai primi anni di carriera, ma a volte ricasca in questi momenti di blackout. Quando invece è concentrato, la difesa della profondità gli riesce bene, grazie a una grande velocità e a un buon istinto nell’intervento. La sua elevazione e la sua forza fisica gli permettono di marcare anche giocatori più alti e fisicamente prestanti di lui. Pur essendo alto solo un metro e 82 centimetri, Umtiti è dominante nei contrasti aerei, grazie a un’elevazione straordinaria e a un ottimo timing nell’intervento. Possiede una discreta tecnica e soprattutto il piede sinistro, pur non essendo forse a un livello assoluto, è sempre molto efficace. Va detto che, quando gioca in una difesa a 4, buona parte dei suoi passaggi sono corti e orizzontali, infatti lascia solitamente il compito di verticalizzare ai compagni di reparto e questo aiuta a comprendere l’elevatissima percentuale di passaggi riusciti. La sua pulizia tecnica e la lucidità nelle scelte sono fondamentali per una squadra che spesso viene pressata nella sua costruzione bassa, però non è detto che lo stile conservativo dei passaggi di Umtiti non sia dettato dalle contingenze. Oltre all’appoggio semplice, Umtiti aveva dimostrato, in passato, di saper eseguire passaggi più complessi: è sempre stato in grado di effettuare verticalizzazioni e cambi gioco precisi e quasi mai scolastici. La sua bravura nella gestione del pallone è visibile anche quando parte palla al piede per rompere la pressione avversaria o semplicemente per guadagnare campo e poter eseguire un passaggio in una posizione più avanzata. Per essere un difensore centrale la sua conduzione del pallone è ottima ed è tutt’altro che raro vederlo partire palla al piede dalla propria metà campo superando in velocità un paio di avversari, prendendosi anche dei rischi evitabili. Una mentalità offensiva esaltata dal fatto che nelle giovanili ha iniziato a giocare come attaccante centrale, e nel corso degli anni ha poi anche svolto il ruolo di terzino sinistro. Dal punto di vista mentale, nella gestione della pressione e della vita fuori dal campo, Umtiti sembra aver bruciato le tappe che rendono un calciatore maturo, tanto da aver definito ‘facile’ la gestione della differente pressione tra Lione e Barcellona. Inoltre, studia attentamente gli avversari nei giorni prima della partita per conoscerne lo stile di gioco e i movimenti con e senza palla, in modo da essere preparato al meglio per affrontarli in campo. Umtiti è molto atletico ed energico, pur non avendo il senso della posizione e la tecnica di marcatori più affermati a livello europeo e mondiale. Pochi difensori possiedono la sua completezza e sono così bravi a fare tante cose diverse: marcare attaccanti di ogni tipo, giocare il pallone in modo pulito, cercare l’anticipo, dominare sulle palle alte e saper coprire la profondità che scopre una difesa che gioca molto alta. Umtiti ha insomma tutte le qualità di cui ha bisogno un centrale moderno; peccato che di rado vengano oscurate dai cali di concentrazione: un limite superabile ma non da sottovalutare’.

Questo grafico mostra l'andamento della percentuale dei contrasti vinti da Umtiti nel corso degli ultimi anni. Al top della forma, sfiorava il 70%, poi un calo. L'aspetto positivo del trend è dimostrato dalla prepotente risalita di tale valore registrata sullo scorso anno, che è vero che lo ha visto in campo per una sola partita, ma che testimonia come Big Sam, se sta bene, può ancora battagliare efficacemente (fonte: Soccerment)

 

L’acquisizione di Samuel Umtiti è per il Lecce una vera e propria scommessa. Ma il sentore che si ha ci porta a pensare che possa essere già partita con il piede migliore. Il difensore è integro (e il Lecce ha accertato il suo stato fisico prima del suo approdo nel Salento), è carico, è determinato, è ansioso di rimettersi in gioco e di dare una grandissima svolta ad una carriera che stava ingiustamente scivolando nell’oblio. Lui sa che offrire prestazioni di rilievo può dargli la possibilità di ritornare in nazionale ed affrontare un altro mondiale (Deschamps non ha precluso nessuna possibilità, a patto che torni su livelli soddisfacenti), oltre che riabilitarsi agli occhi del mondo, in un contesto così passionale che può spianargli la strada verso una vera e propria rinascita. Se sta bene, Umtiti è fra i primi 5 difensori del campionato, senza alcun dubbio alcuno. Nello spogliatoio, può portare tantissima esperienza e il personale bagaglio di ampio respiro internazionale che una realtà come quella del Lecce non vedeva l’ora di assaporare. Con lui, il club giallorosso è balzato agli onori delle cronache sportive di tutto il globo: ora tocca al campo certificare il ritorno di un campione del mondo che rinverdisce i fasti di un tempo e che aiuta mister Baroni e i suoi compagni ad affrontare l’insidioso viaggio della Serie A con più sicurezza. E’ vero, la strada per lui sarà lunga e tortuosa: dovrà riatletizzarsi a dovere (ed è per questo che è seguito da un preparatore personale) e dovrà mettere nelle gambe il doppio del calcio giocato negli ultimi due anni. Ma a Lecce può trovare l’ambiente giusto dove può sentirsi tenuto sul palmo di una mano e tornare a volare come può e come sa. E i suoi nuovi sostenitori lo hanno capito e hanno compreso come la loro vicinanza può facilitare un processo ampiamente desiderato da tutti noi.

Bienvenue, Samuel!

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