Olympique Lecce-Soleto finisce in rissa: la ricostruzione dei due club

La partita, svoltasi domenica 19 ottobre, è finita tra pugni, accuse reciproche e feriti
Una domenica all’insegna del calcio e del divertimento si è trasformata in un pomeriggio di tensione e violenza.
Cos'è successo
Nel pomeriggio del 19 ottobre, al campo Kick Off, la partita di Seconda Categoria tra Olympique Lecce e Soleto, terminata 4-2 per i padroni di casa, ha visto infatti esplodere un violento parapiglia tra giocatori e dirigenti di entrambe le squadre al fischio finale.
Secondo le ricostruzioni, la lite è degenerata in spintoni, schiaffi, pugni e momenti di vero caos. Tra i feriti, stando a quanto riferito da una delle società, ci sarebbe anche un tesserato dell’Olympique Lecce, colpito al volto e costretto a ricevere cure ospedaliere.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e un’ambulanza del 118 per sedare la rissa e prestare soccorso. Come spesso accade in situazioni simili, però, le versioni dei fatti fornite dalle due squadre risultano nettamente contrastanti.
Le posizioni dei club
L’Olympique Lecce, tramite una nota diffusa sui propri canali ufficiali, ha condannato il comportamento di alcuni giocatori avversari, segnalando anche presunti insulti a sfondo razzista rivolti a un proprio tesserato e offese all’allenatore.
La società ospite ha prontamente risposto, diffondendo un comunicato in cui respinge le accuse e la ricostruzione dei fatti fornita dall’Olympique Lecce.
Comunicato ufficiale – P.D. Calcio Soleto
In merito al post pubblicato dalla società Olympique Lecce circa i fatti accaduti oggi presso il campo Kick Off, ci troviamo costretti a smentire categoricamente quanto dichiarato.
Le ricostruzioni diffuse sono del tutto false e non rispecchiano minimamente la realtà dei fatti.
È stato il nostro allenatore ad essere colpito alle spalle dal numero 11 Miccoli Nicolò con un pugno alla testa mentre rientrava negli spogliatoi, un gesto grave e vigliacco, che nulla ha a che vedere con i valori dello sport.L’accaduto ha richiesto l’intervento urgente del 118 e dei Carabinieri, allertati prontamente dai nostri dirigenti, che hanno assistito in prima persona all’aggressione.
Crediamo nello sport come strumento di crescita, educazione e rispetto.
Quanto accaduto oggi è inaccettabile e merita una profonda riflessione, non solo da parte delle istituzioni sportive ma anche da parte di tutte le società che condividono il campo e i valori che dovrebbero guidare ogni competizione.Chiediamo rispetto. Per le persone, per le società, per il calcio dilettantistico.
In attesa che le autorità competenti facciano chiarezza, continueremo a lavorare con serietà, nel rispetto delle regole e della dignità di tutti.