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Ciao a tutti, sono Claudio Portaluri, ho 14 anni e tifo Lecce. Non credo di avere una storia particolare, eppure ve la voglio raccontare. Sapete, sono diventato tifoso di questa squadra in Serie C, quando esserlo era davvero complicato. Tutto merito di mio zio, mi ha portato allo stadio a 6 anni. All’epoca amavo già il calcio ma non tifavo per nessuna squadra. Poi il Via Del Mare e l’amore a prima vista per quei colori, la curva, quello stadio che è diventato casa mia”.

Oggi, grazie al racconto di Claudio, proviamo a raccontare quanto sia bello ma allo stesso tempo strano tifare soltanto per il Lecce a quell’età, anni nei quali spesso ci si affeziona alla big di turno o al campione che segna bizzeffe di gol:

“Quando frequentavo le scuole elementari molti miei compagni amavano il calcio, ma il Lecce lo seguivano di meno. Erano tifosi delle squadre che partecipavano alla Champions League ed avevano soltanto una simpatia per il giallo ed il rosso. Adesso, invece, i miei amici seguono tutti le sorti della squadra salentina. Credo che molto sia merito della Serie A. Detto con franchezza, se stessimo ancora in C in molti continuerebbero ad ignorarlo”. 

Claudio ha iniziato a frequentare lo stadio da piccolissimo e da lì non è più andato via, diventando un fedele abbonato della compagine salentina:

“La mia prima partita è stata Lecce-Foggia, play off di C. Perdemmo 3 a 2 ma ero contento lo stesso. Mi piacque tutto e poi in campo c’era il mio giocatore preferito di quelle stagioni: Salvatore Caturano. In trasferta sono andato diverse volte, in un’occasione persino con il gesso. Era Frosinone-Lecce in Serie B. Due giorni prima ho subito un infortunio al piede sinistro ma questo non è stato sufficiente a fermarmi. Il sabato mattina siamo partiti alle 5:30, dovevo essere al fianco della squadra nonostante tutto. Quest’anno ho già fatto l’abbonamento, tribuna centrale, posto fisso per seguire la mia unica squadra del cuore”.

Durante lo scorso campionato, Claudio ha avuto anche l’opportunità di incontrare dal vivo Federico Baschirotto, uno dei suoi idoli:

“L’ho incontrato di martedì, qualche giorno dopo la partita con la Salernitana. Mi ero preparato delle domande, gli ho chiesto degli aneddoti sulla sua carriera. È stato emozionante vederlo dal vivo, così vicino. Oltre a lui, mi piace molto Gendrey, è un ragazzo giovane che ha ampi margini di miglioramento. Sono convinto farà una carriera importante”.

Infine, Claudio si esprime così riguardo la nuova stagione ed il nuovo Lecce che sta nascendo:

“Ho buone sensazioni per il prossimo anno, secondo me stanno lavorando bene sul mercato. Mi dispiacerebbe se Hjulmand dovesse andare via, ma lo capirei, farebbe un salto di qualità. L’anno prossimo punto tutto su Banda, salta l’uomo e può diventare davvero devastante”.

Maturità e fiducia verso la società. Qualità e pensieri che spesso si faticano a trovare negli adulti e che, invece, Claudio possiede quasi involontariamente. Diventare tifosi del Lecce in Serie C non deve essere stato per nulla facile ma si sa, al cuor non si comanda. Ora lui, come tutti i suoi coetanei, può godere di un grande Lecce, una squadra che ha l’obiettivo primario di far avvicinare tanti giovani ragazzi, il vero patrimonio della tifoseria giallorossa.

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