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“Capitolo marcature realizzate in determinate fasce di minutaggio del gioco: il Lecce di Baroni ha segnato 3 gol (su 71 tentativi) nel primo quarto d’ora di gioco, 7 (su 64 tiri) fra il 16° e il 30° minuto, ben 8 marcature (su 56 conclusioni) fra il 31° e la fine del primo tempo, 7 reti (su 82 tiri) nel primo quarto d’ora della ripresa, 4 (su 57 conclusioni) nel periodo compreso fra il 61° e il 75° e 4 gol (su 91 tentativi) nell’ultimo quarto d’ora di gioco, recupero compreso; il Parma di D’Aversa, piuttosto, ha messo a segno 6 gol (su 75 tiri) nei primi 15 minuti di gioco, 10 (su 79 conclusioni) fra il 16° e il 30° minuto, 11 (su 59 conclusioni) fra la mezz’ora e il termine della prima frazione di gioco, sempre 11 (però su 83 tiri) nel primo quarto d’ora della ripresa, solo 6 marcature (su 62 tentativi) fra il 61° e il 75° minuto e addirittura 12 reti (su 108 conclusioni) nell’ultimo quarto d’ora più recupero. Ciò testimonia una tendenza: se i giallorossi di Baroni riuscivano a trovare la via del gol in misura maggiore a fine primo tempo, quelli di D’Aversa andavano a segno con più facilità verso il termine dei match”.

Il nostro Patrizio Negro scrisse così lo scorso luglio nel focus “D'Aversa vs. Baroni: le due fasi offensive a confronto” sull'interpretazione della gara, nei minuti finali, da parte dei due allenatori.

In pratica è emerso che la maggior parte dei gol del Parma di D'Aversa era dal 75esimo minuto di gioco in poi.  Ad oggi 5 gol del Lecce su 8 sono stati segnati dopo il 75esimo, confermando il trend che il nostro Patrizio Negro aveva evidenziato la scorsa estate.

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