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Sono arrivate le prime condanne legate al maxi-processo sulla lotta allo streaming illegale in Italia. La sentenza, emessa lunedì 16 giugno, ha visto la condanna di due imputati coinvolti nell’organizzazione criminale che gestiva una vasta rete di IPTV illegale, denominata “Italia TV”. Cristian Fidato è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione, con una multa pari a 22 mila euro, mentre Anatoly Perrotta ha ricevuto una pena di un anno e 4 mesi, con sospensione condizionale della pena. Un terzo imputato ha invece patteggiato una condanna a un anno di reclusione.

Un indagine lunga e complicata

L’indagine, che ha smantellato il sistema pirata, è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli in collaborazione con il nucleo speciale per la tutela della privacy e delle frodi tecnologiche di Roma, sotto il coordinamento del sostituto procuratore Silvio Praia della Procura di Napoli. L’operazione ha portato alla scoperta di una vera e propria centrale di distribuzione IPTV, situata nella periferia nord di Napoli.

Attraverso un'analisi approfondita dei login e degli accessi, gli inquirenti hanno accertato che il servizio veniva utilizzato da migliaia di persone in tutta Italia. La piattaforma pirata offriva un accesso completo a contenuti protetti da copyright provenienti da emittenti come Sky, DAZN, Prime Video e altre piattaforme, il tutto a un prezzo irrisorio: circa 10 euro al mese o 80 euro all’anno. Il giro d'affari illecito ha permesso al gruppo criminale di incassare complessivamente circa 850 mila euro.

In arrivo altre 6mila multe

Oltre alle condanne ai responsabili dell’organizzazione, sono già partite anche le prime sanzioni amministrative rivolte agli utenti finali, ovvero a coloro che hanno usufruito consapevolmente del servizio illegale. Le multe, particolarmente severe, vanno da un minimo di 51,33 euro fino a 5 mila euro, in base alla recidiva e alla gravità del comportamento contestato. Secondo quanto riportato da Fanpage, una prima ondata di utenti è già stata raggiunta dalle sanzioni, mentre una seconda tornata di circa 6.000 multe è in arrivo.

Il messaggio delle autorità è chiaro: lo streaming illegale non è un reato privo di conseguenze, né per chi lo organizza né per chi lo utilizza. La stretta delle forze dell’ordine è solo all’inizio e si prospettano ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.

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