Di Francesco in sala stampa: "Teniamo la lingua corta e le gambe lunghe"
Le parole del tecnico alla vigilia del match in programma domani contro gli Scaligeri
Il tecnico dei giallorossi Eusebio Di Francesco ha risposto alle domande dei giornalisti alla vigilia di Lecce-Verona, in programma domani alle ore 15:00.
Adattare il centrocampo con compiti di copertura, di aiuto, di sostegno vista la differenza strutturale fra i nostri marcatori e gli attaccanti del Verona?
Osservazione che ci sta, ma non possiamo abbassare i centrocampisti a fare i difensori e gli altri a fare i centrocampisti. Se io abbasso troppi centrocampisti, l’equilibrio in mezzo chi lo dà? Gli altri giocherebbero liberi. Voglio dire: è sempre una coperta corta.
Il Verona ha dei giocatori davanti molto interessanti, specialmente Giovane che ha del talento. Sono giocatori molto bravi ad attaccare la profondità, a far diventare un’azione difensiva immediatamente offensiva. Sono quei giocatori fastidiosi che, per caratteristiche, potrebbero dar noia alla struttura dei nostri giocatori.
Ma noi dobbiamo lavorare, al di là del discorso individuale, di reparto e di squadra, per cercare di dare meno possibilità possibile a loro di ripartire con velocità e immediatezza. Per quello sarà importante, prima di tutto, fare un’ottima fase preventiva, per poi non doverla curare successivamente. Abbiamo lavorato in questa direzione per affrontare una squadra che, dal mio punto di vista, ha raccolto molto meno di quello che ha meritato sul campo.
Cosa vorrebbe che la sua squadra aggiungesse alle recenti prestazioni?
Magari maggiore capacità di concretizzare, però l’abbiamo ripetuto un po’ troppo spesso. Io credo che stiamo crescendo partita dopo partita. Secondo me, dobbiamo dare forza anche al risultato, ed è quello che abbiamo fatto specialmente a Firenze, rimanendo sempre compatti in ogni situazione, sapendo soffrire insieme quando c’era da soffrire ed attaccare quando ne avevamo la possibilità. Alternare questa capacità di aggredire alti a quella di rimanere compatti un pochino più in altezza media e dare continuità a questo. Poi, per il resto, sono convinto che i gol che ci aspettiamo in più arriveranno.

Sulla formazione: si sente in difficoltà sapendo che c'è gente che vuole giocare ma anche sapendo che, toccando qualcosa, la squadra potrebbe risentirne?
Sono positive, perché sono felice del fatto che mi mettano in difficoltà negli allenamenti e nelle prestazioni, sia chi subentra ma anche chi si allena bene e ha avuto meno opportunità. Di questo sono molto contento, e vi assicuro che la cosa più difficile per un allenatore è mantenere sempre alta l’attenzione e la qualità dell’allenamento nei giocatori che giocano meno.
Detto questo, sulla formazione ho sempre qualche dubbio, anche in base alla squadra che andiamo ad affrontare. Sto facendo delle scelte che potrebbero essere simili o differenti. E poi ribadisco per l’ennesima volta una cosa a cui voi date poca importanza, ma che secondo me nel calcio moderno è fondamentale: i cinque cambi. I cinque cambi possono fare la differenza, come l’hanno fatta spesso in tante partite, e lo devono fare anche per noi.
Mi auguro che possa essere sempre questa l’arma in più di questa squadra: i giocatori che entrano e possono determinare, per mettermi poi ancora più, tra virgolette, “in difficoltà” per le scelte successive.









