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Con la conclusione del girone d’andata del campionato di B, è possibile tirare una netta linea di demarcazione e generare delle valutazioni sulle performance del Lecce ottenute sin qui.

Abbiamo deciso quindi di approcciarci a tali elaborazioni mettendo a confronto numeri e statistiche, per avere un’idea più precisa di quanto sia stato proficuo e produttivo il lavoro di Marco Baroni e dei suoi uomini.

Anzitutto, una doverosa premessa: il rinvio (doppio, per giunta) della sfida contro il Vicenza ha imposto al Lecce una sorta di ‘chiusura anzitempo’ della prima parte del torneo. Con una partita in meno da conteggiare, quindi, tutte le valutazioni devono tenere conto di tale parametro: nella maggior parte dei casi, di conseguenza, esaltano alcuni trend e alcuni numeri più dell’atteso e quindi non fanno altro che rimarcare l’importanza di alcuni primati conquistati dai giallorossi sul campo.

Il Lecce ha chiuso il girone d’andata al quinto posto, con 34 punti, ottenuti in 18 gare, frutto di 9 vittorie, 7 pareggi e solo 2 sconfitte. E qui c’è già il primo primato: assieme al Frosinone, il team salentino è quello che ha perso meno gare finora. In aggiunta, una importante valutazione: il Lecce ha la terza miglior media punti del torneo – con 1,89 a gara, dietro a Pisa (2 punti netti a gara) e Brescia (1,95), ma con l’handicap del match da recuperare. 

Ma non è tutto: Gabriel e i suoi compagni di reparto hanno limitato le marcature al passivo ad un numero contenutissimo, solo 15, costituendo (assieme al Pisa, che però ha una gara in più in cascina, quindi una potenziale ‘platea di gol subiti’ più ampia) la migliore difesa del torneo, confermata dall’indicatore di 0,83 reti subite per match.

Seppur con una gara in meno, il Lecce è il quarto miglior attacco della lega, con 30 reti realizzate (dietro soltanto a Benevento con 33, Brescia con 32 e Frosinone con 31). Rapportando il tutto alla partita giocata in meno, si tratta di 1,66 gol segnati a gara.

Capitolo xG e xGA, ovvero i gol attesi e le reti subite previste: il Lecce ha un indicatore xG pari a 1,76, terzo miglior valore del torneo (dietro alla Ternana, in cima con 1.96, e al Frosinone, con 1.94). Parallelamente, i giallorossi hanno un valore di xGA impressionante: 1.12 (confermato dai soli 45 tiri in porta subiti in totale e l’esiguo numero di parate effettuate, soltanto 29), praticamente di gran lunga inferiore a tutte le formazioni di questo campionato. Per raffronto, è ideale riportare i valori di riferimento per le altre compagini, ordinate per classifica attuale: il Pisa è a 1.47, il Brescia a 1.42, il Benevento a 1.41, la Cremonese a 1.29, il Monza a 1.47, il Frosinone a 1.28, il Cittadella a 1.25 e poi via via tutti gli altri. Tradotto in soldoni: non solo il Lecce ha la miglior difesa del torneo, ma concede il minor numero di tiri pericolosi agli avversari. E addirittura, se si prendono in considerazione solo le gare disputate in casa, il Lecce ha un indicatore xGA pari a 0.87.

Anche in virtù di ciò, i giallorossi hanno la miglior differenza reti del campionato, e questo è un altro primato: attualmente registra un bel +15, sebbene si trovi in coabitazione con il Benevento in questa particolare classifica. 

Ma non solo: il Lecce ha la miglior percentuale di tiri nello specchio della porta rispetto a quelli totali, ovvero il 37,4% (così come l’Alessandria). Si tratta di 5,33 conclusioni fra i pali della porta degli avversari per ciascun match: ciò porta ad una media gol per tiro di 0.11, preceduta soltanto da quelle di Brescia e Monza (entrambe a 0.12).

Sul fronte disciplinare, il Lecce riesce ad essere una squadra di vertice senza subire troppe sanzioni: è infatti la seconda squadra meno ‘punita’ dall’arbitro (con sole 37 ammonizioni - 4 in più del Cosenza – e con nessuna espulsione). 

Dal punto di vista della manovra offensiva, c’è un indicatore che deve essere attentamente valutato dallo staff di Baroni: il Lecce è la formazione che finisce di più in fuorigioco (ben 54 finora gli offside fischiati contro, più dei 48 del Frosinone e dei 45 del Parma). Senza dubbio, tale statistica è legata a doppio filo al numero di cross effettuati: 435 in totale, meno di quelli del Frosinone (451) e secondo valore più alto in assoluto.

Passiamo alle statistiche individuali. Guardando la classifica marcatori, possiamo constatare come nelle prime cinque posizioni ci siano ben due elementi del Lecce: si tratta di Gabriel Strefezza (già a quota 9 reti) e di Massimo Coda (con 8), rispettivamente al secondo e al quarto posto della graduatoria. Lo stesso Strefezza è fra i 10 migliori assistman del torneo (7°, con 4 assistenze) e addirittura 2° nel computo dei gol+assist (con 13, subito dietro un ex come Gianluca Lapadula, arrivato a 14). Nella graduatoria dei tiri per partita, vince Massimo Coda: il centravanti campano è a quota 3,9 conclusioni per gara, sopra Samuele Mulattieri fermo a 3,1. Ed è sempre Coda il calciatore a trovare di più lo specchio della porta (con 1,9 tiri per match, davanti a Viviani della Spal a quota 1,5). 

Il bottino delle reti segnate dal Lecce sarebbe sicuramente stato più cospicuo, se analizziamo la speciale classifica delle grandi occasioni mancate: qui figurano ben 3 elementi del Lecce - ovvero Di Mariano con 6 errori, Coda e Olivieri con 5 – nelle prime 10 posizioni. Fa da contraltare, c’è da dirlo, la performance complessiva di Gabriel Strefezza nel reparto d’attacco: è il secondo calciatore della lega a creare delle grandi opportunità da gol per i compagni (7), alle spalle del solo Partipilo (a quota 8).

Nel ranking dei passaggi chiave per partita, fra i primi dieci posti troviamo Zan Majer con 1,9. Fabio Lucioni, invece, è in quella delle palle lunghe precise per partita, addirittura al secondo posto con 6,4 (dietro solo al centrocampista Viviani della Spal, con 6,7), a conferma delle sue abilità in fase di impostazione dalle retrovie.

Purtroppo, un calciatore del Lecce figura nella poco invidiabile categoria del possesso di palla perso per match: è Antonino Gallo, 7° in questa graduatoria con 17,5 sfere perse dal proprio controllo per ciascuna partita disputata.

Grazie soprattutto a Gabriel, il Lecce – a differenza di quanto verificatosi lo scorso anno, è bene rimarcarlo – ha il maggior numero di clean sheet (ovvero di gare terminate con la propria porta inviolata) del campionato: ben 8, seppur in coabitazione con Chichizola del Perugia e Kastrati del Cittadella. Ed è lo stesso Gabriel ad essere il portiere meno ‘bucato’ della B (ha praticamente concluso un match su due senza aver subito gol).

Infine, le medie voto: secondo Sofascore, è proprio il Lecce ad avere il numero maggiore di suoi ‘esponenti’ nella graduatoria della valutazioni individuali per partita: ben 3. Si tratta di Gabriel Strefezza (7,45, dietro soltanto a Viviani della Spal, in cima con 7,71), Massimo Coda (quinto a 7,33) e Zan Majer (settimo a 7,27). L’intera formazione di Baroni è comunque la squadra con la migliore valutazione complessiva, pari a 6,94, statistica superiore a quella del Benevento (6,92) e quella de Brescia (6,91).

Ultima considerazione, per certi versi ‘folkloristica’ ma che certifica l’impatto ambientale reale della propria tifoseria: il Lecce ha il numero medio più alto di spettatori registrati per le partite in casa: sono 8.870 a match, oltre 3.000 in più del Parma (fermo a 5.657), della Reggina (5.567) e del Frosinone (5.536). Ci piace pensare che l’ottimo andamento dei giallorossi sia stato corroborato dal sostegno dei propri supporters. In realtà, la supremazia su una statistica del genere non è mai stata in discussione, nemmeno nei nostri pensieri: ci auguriamo davvero che possa permettere a Baroni e ai suoi di fare quel salto di qualità (e di categoria) che questa piazza e questa società meritano.

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