Corini, con il greco a disposizione c'è la soluzione del doppio play

Ormai è noto come tutte le squadre avversarie preparino le partite sfruttando principalmente una mossa: schermare la fonte di gioco dei giallorossi. Così spesso ci siamo ritrovati con il regista di turno che in fase di costruzione del gioco è costretto a fare di necessità virtù, a volte a sbagliare il passaggio più semplice o addirittura perdere palla. Una delle soluzioni più immediate sarebbe quella di giocare di prima intenzione, ma se da un lato questo gesto tecnico deve essere un meccanismo mentale, una caratteristica, del calciatore, e non è affatto scontata, dall'altro è anche vero che bisogna vedere anche come i compagni si muovono senza palla per ricevere o dettare il passaggio comodo.
Dunque l'altra soluzione sarebbe quella di giocare col doppio play. In questo caso diventa difficile per la squadra avversaria aggredire contemporaneamente due calciatori con la stessa efficacia, pertanto quando uno è coperto, l'altro può impostare. Funziona soprattutto quando decidi di attaccare e devi badare poco alla fase difensiva. Tenendo conto comunque che sia Hjulmand che Tachtsidis non si sono mai tirati indietro in questo campionato.
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