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Il Genoa perde con il Napoli e il Lecce lo scavalca in classifica. Ora sarebbe virtualmente salvo. Si prospetta da qui alla fine del campionato un'altalena tra le due formazioni ed una risposta parziale, o forse definitiva, potrà darla lo scontro diretto che le due compagini disputeranno in terra ligure. Il carattere del tecnico genoano Nicola è emerso anche nella sfida persa contro il Napoli, perché i genoani, ben organizzati in fase difensiva, hanno concesso il giusto ai più forti partenopei ma questo non è bastato per portare a casa un punto. Ora il Lecce ha il cosiddetto match-ball, ma mancano ancora troppe giornate alla fine del torneo per poter gioire o disperarsi, sia sull'una che sull'altra sponda. L'abbiamo sempre detto: i ragazzi di Liverani, liberi da infortuni, possono giocarsela con chiunque. Quello salentino è un insieme di uomini prima che calciatori ed è proprio il gruppo storico che coinvolge gli altri e fa le fortune del Lecce. Sono loro i trascinatori. Pensiamo ai Lucioni ai Falco ma anche ai Mancosu, ai Calderoni, Tachtsidis e Meccariello. Nonostante tutto sono sempre sul pezzo, chiamano a raccolta i compagni e fanno capire l'importanza di indossare questa maglia. La disponibilità di Deiola (in prestito) a dare anche quello che attualmente non ha per il gruppo è commovente. Noi crediamo che le possibilità di restare nella massima serie, dopo due promozioni consecutive, siano affidate proprio a questo gruppo. Ora, nuovamente fuori dalla tre in zona rossa, testa al Cagliari, tutte le partite hanno tre punti in serbo ed il Lecce sta tornando.
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