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Le altre squadre di Serie A hanno il valore dei singoli. Il numero di giocatori di alto livello. Il Lecce ha però anche un’altra arma in più rispetto alle rivali, forse la più preziosa, perché è quella che permette di uscire dai momenti più difficili, quando si è sul filo del rasoio. E’ il carattere di uno spogliatoio composto non solo da grandi uomini, ma da calciatori che nel carisma, nell’esperienza e nella personalità hanno doti certo non inferiori a quelle tecniche, fisiche e tattiche. Doti con cui lo spogliatoio giallorosso diventa un preziosissimo alleato del proprio tecnico, aiutandolo a tenere il timone dritto tra le ondate generate da risultati negativi e dalla pressione di una tifoseria e di una critica inevitabilmente esigenti. Perché per quanto bravo psicologo sia, Liverani può entrare nella testa dei propri giocatori fino a un certo punto: oltre a quello, tocca a loro. Ed è più facile per tutti, a fianco di gente come i senatori Lucioni, Mancosu Falco. La partita persa con il Milan (difesa ballerina, squadra in affanno fisico che gioca senza brillare e senza ringhiare) avevano spinto il Lecce all’angolo e perdere rovinosamente. Aumentando ulteriormente la pressione. Ma, come altre volte, la squadra giallorossa nel momento di difficoltà da adesso in avanti dovrà indossare la corazza. Ora non bisogna commettere l'errore di pensare che allo "Stadium", in caso di sconfitta con la Juve, il campionato del Lecce sia finito. Bisogna capire che contro i Campioni d'Italia un ko è da mettere in preventivo: allora cosa fare? Giocarsi la partita con i bianconeri in maniera spensierata ed al tempo stesso cercare di accumulare minuti e mettere benzina nelle gambe in vista della volata finale. Sì, perchè contro la Sampdoria inizierà il vero campionato del Lecce ed in quel momento i giallorossi dovranno dimostrare a tutti che gli attuali 25 punti in classifica non sono stati frutti del caso, ma del lavoro di un gruppo che crede fortemente nella salvezza.
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