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Bruno Bolchi, ex allenatore del Lecce, ha parlato a La Gazzetta del Mezzogiorno della sua ex squadra e del campionato fin qui disputato prima della sospensione per Coronavirus. Questo il suo pensiero: "Fino a quando si è giocato, il Lecce ha avuto il percorso tipico delle neopromosse. La serie A è un torneo difficilissimo per le matricole. In ogni stagione, ci sono al massimo quattro-cinque team che sono chiamati a darsi battaglia per la salvezza e per questi complessi l’obiettivo deve essere quello di restare in lizza sino alla fine. Anche spuntarla negli ultimi 90′ è un ottimo risultato. I salentini hanno spesso espresso un buon calcio ed hanno marciato a fasi alterne, tra periodi positivi ed altri negativi. Sono ampiamente in corsa. Il futuro del calcio? Le società di A usciranno da questa pandemia con le ossa rotte, ma molti club di B e soprattutto di C rischieranno di sparire. La massima serie può contare sui grandi sponsor e sui diritti televisivi, che bene o male reggeranno. Gli introiti caleranno e sarà necessario un ridimensionamento più o meno marcato dei budget. I calciatori si taglieranno gli stipendi nell’annata in corso e dovranno rinunciare a qualcosa anche in futuro, ma negli altri campionati sarà molto più complicato fare fronte alla crisi. In C, ad esempio, i costi gravano quasi esclusivamente sulle tasche dei presidenti. Quanti saranno nelle condizioni di proseguire? Non a caso, quando ho lavorato in federazione ho sempre sostenuto che il professionismo in terza serie era un grave errore. Ma nessuno mi ha dato ascolto”.
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