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"Sul tavolo abbiano un elemento in più rispetto alle scorse settimane perchè dopo le parole del ministro Spadafora la preoccupazione che si chiudano qui i campionati c'è: occorre dunque porsi il problema della chiusura della stagione da un punto di vista sportivo, dei contratti, insomma formale". Sono le parole di Damiano Tommasi, presidente del sindacato dei calciatori, al telefono con l'ANSA sulle aspettative alla vigilia dell'incontro tra l'Aic e la Lega di Serie A. "Sul taglio degli stipendi cerchiamo se possibile una soluzione comune. La Juve è andata avanti ma non ci ha colto di sorpresa, sapevamo tutto e non ci sentiamo delegittimati (tra l'altro Chiellini è nostro consigliere): se non ci sono contenziosi tra club e giocatori non siamo tenuti a intervenire, se loro hanno trovato un accordo va bene così" ha spiegato Tommasi. Taglio ingaggi: Serie A lontana dal modello Juve - La Serie A non ha fretta di seguire il modello Juventus per il taglio degli ingaggi e tutti i club aspettano di avere le idee più chiare sulla possibilità di ripresa del campionato prima di trattare direttamente con i rispettivi spogliatoi la possibilità di accordarsi sui salari. I bianconeri hanno aperto un fronte, ma non c'è fretta di trattare da parte di nessuno, soprattutto fino a che non verrà deciso il futuro della stagione. I club dovrebbero avere le idee più chiare subito dopo Pasqua e da lì si inizierà a prendere in considerazione le varie ipotesi per tagliare i 1,2 miliardi di stipendi lordi del nostro campionato. Nel pomeriggio la Lega presenterà le prime proposte al sindacato dei calciatori: sospensione immediata per il periodo di tempo non lavorato (da inizio marzo in poi); oppure la richiesta di uno "sconto" proporzionato all'entità dell'ingaggio dei singoli calciatori.
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