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Che il Lecce fosse tornato ad essere una squadra temibile, vera, dopo la vittoria in casa contro il Torino della scorsa settimana, era un pensiero che girava nella testa di tutti. In molti aspettavano la riprova, nel dubbio che la prestazione di domenica scorsa fosse stata agevolata troppo dalla crisi granata. Ora, contro il Napoli, squadra fortissima ed in netta ripresa grazie alla ”cura Gattuso” se n'è avuta la conferma. Il Lecce può giocarsi la permanenza in serie A avendo tutte le carte in regola per affrontare chiunque, forte di un'ossatura di categoria che riesce ad abbinare la concretezza di chi deve salvarsi alla “qualità” di chi può e vuole stupire. A tutto questo si aggiunga e, non potrebbe essere diversamente, una buona dose di intensità atletica nell'interpretazione della partita; segno evidente che si è ripreso a lavorare duramente nel chiuso degli allenamenti. Ricordiamo che la partita della domenica non è altri che lo specchio dell'impegno settimanale. Fabio Liverani ripropone lo stesso undici di domenica scorsa, un 4-3-2-1 con Falco e Saponara dietro a Lapadula con il compito di allargarsi in fase di non possesso per arginare in prima battuta le discese sulle fasce dei forti esterni partonepei. Nei primi 25 minuti di partita la “mission” dei giallorossi sembrava dovesse naufragare da un momento all'altro ma compattezza, sacrificio ed un po' di fortuna (che non guasta mai) hanno permesso a Lucioni e compagni di passare indenni il momento più critico. Poi il gol di Lapadula, quando il Napoli ha iniziato a pagare fisiologicamente il pressing forsennato prodotto, ha dischiuso il fiore. Il Lecce ha ritrovato sicurezze, ha iniziato a giocare senza paura ed ha destabilizzato gli avversari. Nel secondo tempo, nonostante il pareggio subito, abbiamo visto passaggi di prima, conclusioni in porta, fraseggio incantatore che ha annichilito il San Paolo; il secondo gol di Lapadula, realizzato dopo una serie infinita di palleggi dei suoi compagni con assist finale di Pippo Falco, ha fatto vedere agli osservatori in cosa consista il “gioco di Liverani”. La bomba su punizione di Mancosu, che ha fissato il punteggio sul 3-1, ha reso omaggio a re Diego, proprio nel suo stadio. Il Lecce ha sbancato Napoli, nonostante la sofferenza nei minuti di recupero a causa del 2-3 e l'ha fatto secondo quelle che sono le modalità di gioco volute dal suo condottiero, senza snaturarsi pur al cospetto di una formazione fortissima. Gli arrivi di gennaio, nonostante le polemiche inutili lette un po' ovunque, hanno dato ragione a Meluso e Liverani. Saponara dipinto da più parti alla stessa stregua di un “testa calda” ha dimostrato che di caldissimo ha soltanto i piedi, oltre ad un cuore immenso. Partita di grande sofferenza ed aiuti in fase di non possesso per l'ex Genoa e sconfinata qualità, geometrie e aperture sempre intelligenti, nel momento in cui poteva gestire la sfera. Barak ha sfiorato nuovamente la marcatura con un colpo di testa imperioso ed in mezzo al campo ha garantito stazza ed intelligenza tattica. Allo stesso modo un onnipresente Deiola, battezzato troppo presto come un rincalzo che nessuno volesse, ha invece dimostrato di essere uno tosto. Donati lo conoscevamo già, ma la sua disciplina tattica e la disponibilità a giocare fuori ruolo, cioè sulla corsia sinistra, hanno stupito ancor di più. Che dire di Falco e Lapadula? Onestamente non ci sono più aggettivi, perchè i due, ognuno con la sua peculiarità, fanno la differenza. Abbiamo nominato alcuni dei protagonisti, ma tutti da Rispoli a Majer, passando per Lucioni e Rossettini hanno acquisito, da quando si è chiuso il mercato di gennaio, più concretezza. Il portafortuna Vigorito poi, due partite dall'inizio e due vittorie, è anche lui un prodotto delle scelte di Meluso e Liverani. Sarebbe potuto andare a giocare da titolare a gennaio, chiuso da Gabriel, ma è rimasto a Lecce ed ora si toglie le soddisfazioni che merita. Eravamo convinti domenica scorsa che il Lecce sarebbe andato a Napoli a giocarsi la partita, chiaramente non ne potevamo conoscere l'esito ma sapevamo che la squadra colabrodo vista nei mesi scorsi non ci fosse più. Il risultato e la prestazione sono stati entusiasmanti ma è doveroso ricordare che non è successo niente e non bisogna esultare troppo. Si deve rimanere concentrati. Sabato alle 15.00 a Lecce arriva la Spal, scontro diretto nel quale i giallorossi possono dare un seguito alle due vittorie consecutive per tenere lontano, quanto più possibile le antagoniste, in questa entusiasmante corsa alla salvezza.
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