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Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato a Il Corriere del Mezzogiorno, del momento della squadra e del calciomercato del club salentino. Questo il suo pensiero: “Assolutamente sì, la trattativa è conclusa, il ragazzo oggi sarà a Lecce. Quale sarà il suo apporto? Innanzitutto parliamo di un reparto che andava integrato numericamente. Deiola, poi, darà centimetri e forza perché è un ragazzo strutturato e crediamo tantissimo nelle sue qualità”. Sticchi fa il punto sul calciomercato in entrata ed in uscita: “L’obiettivo principale in questo momento è concludere delle operazioni in uscita. È un passo necessario per gli affari in entrata. Al primo posto c’è sempre l’equilibrio di bilancio. Sicuramente partiranno un po’ di giovani, e poi qualcuno di quelli che ha trovato meno spazio. Per esempio Imbula e Benzar. Barak, Saponara, Tonelli e Djidji? Sono tutti nomi sul taccuino del nostro direttore sportivo, ma non sono gli unici. Ce ne sono molti altri. Arriveranno sicuramente un difensore, a centrocampo, invece, oltre a Deiola, prenderemo un’altra mezz’ala. Per la trequarti vediamo se ci saranno possibilità interessanti”. Il numero uno dei giallorossi prosegue: “Ha pesato solo il fatto che siamo arrivati corti, con molti giocatori infortunati. Il gruppo a disposizione dell’allenatore è numericamente ridotto ed è arrivato un po’ spremuto a questo punto del campionato. L’assenza di Majer, per esempio, giocatore che dà equilibrio fondamentale a centrocampo, si è fatta sentire molto. Difesa problematica? Non è un problema di reparto, ma di atteggiamento complessivo, la difesa anzi a volte ha dovuto fare spesso gli straordinari. Gabriel? E’ un grande portiere, giovane e di proprietà del Lecce. Un investimento brillante di Meluso. Si vede anche il grande lavoro del preparatore dei portieri, Gigi Sassanelli. Tutti quelli che hanno lavorato con lui gli devono tanto”. Una battuta finale va ai tifosi: “Ho sentito la curva Nord che ha chiamato i ragazzi e li ha incoraggiati con maturità. Che ci sia qualcuno scontento, è normale, ma la parte più calda della tifoseria ha applaudito fino alla fine. Da lì ripartiremo”.
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