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Carlo Ancelotti non è più l'allenatore del Napoli. Il tecnico emiliano è stato esonerato questa sera dopo la partita di Champions vinta contro il Genk e in grado di regalare alla squadra la qualificazione agli ottavi. Lo ha comunicato la società con una nota sui propri social. "La Societa Sportiva Calcio Napoli ha deciso di revocare l'incarico di responsabile tecnico della prima squadra al signor Carlo Ancelotti - è scritto nella nota -. Rimangono intatti i rapporti di amicizia, stima e rispetto reciproco tra la società, il suo presidente Aurelio De Laurentiis e Carlo Ancelotti". Pronto a sostituirlo Gennaro Gattuso. La decisione della società è stata comunicata all'allenatore nel corso di un incontro in serata con il presidente De Laurentiis svoltosi in un hotel del Lungomare di Napoli. Dopo la conferenza stampa della vigilia, durante la quale aveva anticipato e in parte suffragato le voci sulla partenza ("se non ci sono le condizioni è giusto cambiare"), è giunta la conferma ufficiale qualche ora dopo la partita di Coppa contro i belgi. Si chiude così, con poca gloria e tanto rammarico, un'avventura che ha riservato più dolori che gioie, più ombre (quella di Sarri e del suo gioco non l'hanno mai abbandonato) che luci, e attimi isolati di felicità (i successi in Europa a margine di ottime prestazioni contro Liverpool e Psg). Un secondo posto alle spalle della Juventus (ma con un distacco siderale) ottenuto più per demeriti delle concorrenti che per prodezze proprie (la seconda parte della scorsa stagione fu durissima) poi il nulla fino a precipitare nella crisi più lunga della storia recente del club. Napoli fuori (e lontano) dalle prime quattro posizioni e distante anni luce dalla zona scudetto: nemmeno Ancelotti aveva immaginato che potesse accadere una cosa del genere. "Non sono qui a pettinare le bambole, questa squadra può competere per il titolo", disse alla fine del ritiro pre-campionato a Dimaro. Da allora sono trascorsi circa 3 mesi e sembrano un'eternità.
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