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Lecce-Genoa è stata una partita dai due volti; nel primo tempo gli ospiti hanno pressato sempre in avanti, rischiando l'uomo su uomo e impedendo di fatto ai salentini di impostare la manovra.

Il Genoa ha giocato principalmente sugli errori degli uomini di Liverani dimostrando di avere più “fame” e più energie fisiche. Nella seconda frazione di gioco e sotto di due gol, il Lecce ha iniziato timidamente a cucire la sua manovra, con l'ingresso prima di Falco e poi di Farias (entrambi non al meglio) ha cambiato l'inerzia della partita ed ha raggiunto, grazie ad uno spettacolare gol del numero dieci giallorosso ed ad un assist sempre di “Pippo” per Tabanelli, il pareggio.

Il Genoa nel frattempo era passato in vantaggio con un gol rocambolesco ma meritato per la mole di gioco espressa; poi a tempo scaduto aveva raddoppiato su un netto fallo da rigore commesso da Lucioni. Liverani tra infortunati, squalificati e gente appena ripresasi da infortuni muscolari deve schierare una formazione in “emergenza” ed obiettivamente mette in campo la migliore possibile, con La Mantia e Babacar terminali offensivi, Shakhov trequartista, il rientrante Majer mezz'ala destra e Dell'Orco (ottima la sua performance) in sostituzione di Rossettini.

Questa formazione forte fisicamente ma compassata ha pagato immediatamente dazio: Tachtsidis in giornata negativa, non riusciva a smistare i palloni, anche perchè sempre “schermato”; Petriccione più libero da marcature se ne è assunto il compito ma non aveva mai una linea di passaggio pulita; Shakhov girava a vuoto e nessuno riusciva ad innescare le sovrapposizioni di Rispoli e Calderoni. La Mantia e Babacar, sempre pressati, non riuscivano a tenere un pallone al fine di far uscire la squadra dalla pressione ospite. Sembrava una di quelle brutte domeniche nelle quali va tutto storto ed infatti il Genoa, pur giocando di più, riusciva a chiudere la prima frazione di gioco con il doppio vantaggio grazie ad un tiro da centrocampo e ad un rigore. Non ricordiamo altri tentativi pericolosi verso Gabriel da parte degli uomini di Thiago Motta.

Nel secondo tempo, come detto, il Lecce ha ricominciato a giocare; Liverani è passato al 4-3-3 con Falco esterno a destra e Farias a sinistra, fuori Shakhov e Babacar. Automaticamente anche le fasce, fino a quel momento sconosciute ai due esterni bassi, hanno ricominciato per incanto a funzionare, a dimostrazione che di alcuni elementi il gioco voluto da Fabio Liverani, proprio non può fare a meno. Il Genoa è andato in affanno ed ha iniziato ad essere in ritardo nelle marcature, doppi cartellini gialli e due conseguenti espulsioni da parte di Rocchi, ne hanno affossato le velleità. Il Lecce però aveva la possibilità di vincere la contesa, in undici contro nove, ma non ha avuto la lucidità e la pazienza di mettere troppo in difficoltà gli avversari.

Solo tre minuti di recupero in un secondo tempo che ha visto due espulsi, altrettanti ammoniti, infortunati e 6 sostituzioni, sono sembrate un'offesa all'intelligenza di chi guardava la partita. Ma tant'è!

Sabato prossimo a Brescia sarà un'altra sfida ad armi bianche ed il Lecce dovrà fare a meno sia di Lucioni che di Petriccione, entrambi sconteranno un turno perchè ammoniti ed erano in diffida.

La speranza è che tutti questi infortunati inizino finalmente a recuperare e soprattutto che diminuiscano come numero nel prosieguo del campionato.

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