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La partita contro la Lazio e la sua polemica con il VAR rischia di oscurare gli aspetti positivi che una gara come quella giocata all'Olimpico può lasciare in eredità in queste due settimane di vuoto cosmico dovuto alla pausa per la Nazionale. In vista della ripresa, il Lecce ed i leccesi hanno il dovere di conservare quanto di buono fatto vedere da Mancosu e compagni. Una delle cose che ha colpito è il modo di calciare i corner che ha visto un cambiamento che per quanto riguarda l'era Liverani si può considerare epocale. Sin da quando Liverani è arrivato a Lecce, dunque dalla Serie C, i calci d'angolo sono sempre stati una piaga. Vuoi perché in squadra non c'è mai stato un calciatore in grado di calciarli tesi, precisi, a mezza altezza, vuoi perché mettere in movimento la palla prima di scodellarla al centro, permette ai giallorossi di muovere la difesa avversaria sperando di trovare spazi liberi per colpire. Il problema, in tutto ciò, è che raramente questa soluzione di calciare gli angoli "di seconda" ha portato a casa i frutti sperati. A memoria, infatti, non ricordo moltissimi gol realizzati grazie a questo trucchetto. All'Olimpico invece si è deciso di cambiare. Calderoni alla battuta, in assenza di Falco, e palla dritta, tesa sul secondo palo con gol di Lapadula per corredo. Un fatto eccezionale che ha permesso ai giallorossi di bucare la difesa della squadra di Simone Inzaghi. Una pericolosità che si è ripetuta sui successivi angoli battuti sempre diretti. Che sia stata una necessità, per mancanza degli uomini che sanno giocare la palla, o un vero e proprio cambiamento, non possiamo saperlo fino a Lecce-Cagliari del 24 Novembre prossimo.
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