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Chissà cosa si prova. Chissà come dev'essere vincere due scudetti Primavera consecutivi, due coppe e poi esordire a 21 anni in serie A. Se pur da terzo portiere, se pur in casa contro il Chievo, pur essendo il più piccolo dei 22 in campo. È sempre la serie A, è sempre il Lecce. La squadra è sempre quella che ti ha visto crescere, con cui hai già vinto tanto. Chissà cosa si prova, dopo appena 9 minuti, dover scaldare i guantoni con due interventi importanti. Chissà cosa si prova ad esordire e mantenere la porta inviolata. A 21 anni, davanti ai tuoi tifosi, che ti incitano sotto la Nord. Chissà cosa si prova a retrocedere in serie B ed essere protagonista dell'immediata promozione in serie A. Chissà cosa si prova a vincere contro la Juve, contro il Napoli, contro il Bari. Chissà cosa ha pensato Pandev in quel Lecce-Inter 1-1 quando il portiere leccese deviò un tiro a botta sicura del macedone. E Caracciolo che si sta ancora chiedendo se la palla fosse entrata o meno, ma l'arbitro premiò lo scatto di reni del portiere leccese. Chissà cosa si prova ad esordire in Europa, se pur con un'altra maglia. Chissà cosa si prova ad essere accusato ingiustamente, lui come tanti, da un procuratore per le vicende legate al calcio-scommesse. Ed uscirne sempre pulito, anche per la seconda volta. Chissà cosa ha provato Antonio Rosati, uno dei portieri con più presenze nel Lecce, quando gli è successo tutto questo. Lecce è sempre stata patria di ottimi portieri. Antonio ne è un esempio. 13 febbraio 2005

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