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Ci sono saluti che fanno male, addii che sanno di arrivederci, scelte dettate dalla voglia di mettersi ancora in discussione, per dimostrare prima a sé stessi e poi agli altri di non essere finiti, anzi. Lepore ed il Lecce si salutano, lo fanno per l’ennesima volta, probabilmente l’ultima e per questo la più dolorosa. Il calciatore salentino ha deciso di seguire i suoi vecchi compagni di squadra Chiricò ed Armellino al Monza, scegliendo un progetto importante che lo faccia sentire ancora vivo.

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Il terzino destro durante questa stagione ha trovato poco spazio, nonostante si sia disimpegnato egregiamente tutte le volte in cui è stato chiamato in causa. Era difficile vedere la sua creatura dalla panchina, quel Lecce che ha ritrovato nell’inferno della Lega Pro grazie alla dirigenza Tesoro e che ha riportato in Serie B, con costanza e dedizione. Non possiamo dimenticare le sue sgroppate sulla fascia, la sua voglia di vincere in ogni dove e ciò che trasmetteva ai suoi compagni: l’orgoglio di rappresentare la maglia della sua città. Lepore ha smentito chi ha sempre creduto che nessun leccese potesse fare bene con la casacca giallorossa, Checco è la prova che nessun obiettivo è irraggiungibile se lo si vuole fortemente, perché la promozione dei salentini in Serie B era la promessa alla sua gente, alla maglia che ha sempre sperato di indossare, fin da quando da bambino giocava nel campetto del suo quartiere sognando il “Via Del Mare“.

OMAGGIO AL CAPITANO

Sono andati via tanti senatori dello spogliatoio della scorsa stagione ma l’addio di Lepore è quello che più di tutti scuote la piazza, probabilmente per il significato che porta con sé. Per alcuni questo trasferimento può essere anche visto come un tradimento, andare via adesso senza affrontare la parte più calda del campionato. Noi, invece, crediamo che la sua scelta sia più romantica, da vero capitano, un condottiero che lascia la sua truppa dopo averla portata al sicuro, in palcoscenici più consoni. Il numero 10 ex Lecce è stato, è e sarà un grande tifoso dei giallorossi e siamo certi che anche da lontano farà il tifo per i suoi colori. Chissà che un giorno non torni nel Salento, magari in un’altra veste, per raggiungere nuovi obiettivi e coronare nuovi sogni. Il primo goal all’Ancona sotto la Nord, l’ultimo al Fondi sempre sotto quella curva, in mezzo tante partite, lacrime, delusioni e due coppe alzate al cielo. Niente e nessuno potrà cancellare ciò che di buono Lepore ha fatto per questa maglia. Adesso ci sono nuove strade da percorrere, nuovi orizzonti da inseguire, con un occhio al futuro e la mente al passato, quel passato che sa di storia, quella che il Lecce e Checco Lepore hanno scritto insieme.
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