Lecce, ricordi Angelozzi? Dalla promozione in A alla contestazione dei tifosi
Il Lecce, contro il Frosinone, ritroverà il suo ex direttore sportivo Guido Angelozzi con un passato nel Salento dal 2005 al 2009
Il Lecce prepara la sfida di sabato al Via del Mare contro il Frosinone. Quella contro i “Leoni” sarà una gara da non sbagliare, nella quale servirà ritrovare alcune certezze che nell'ultimo periodo sembrano essersi smarrite.
La prima è sicuramente legata alla vittoria che manca da diverso tempo e che pare esser diventata un lontano ricordo. Ma non solo. Servirà riacquistare quella brillantezza nel gioco che nel primo periodo della stagione aveva gasato e non poco l'intero ambiente. Servirà svuotare la testa, scendere in campo liberi, fiduciosi e consapevoli dei propri mezzi perchè guardando indietro al percorso fatto, fino ad ora, c'è una squadra che ha totalizzato diciassette punti, rimanendo sempre lontana dalle zone “calde” della classifica, dimostrandosi gruppo vero, nelle difficoltà e non solo, e sarebbe un peccato non riuscire a mantenere i ritmi ottenuti, arrivati a questo punto del percorso.
Contro il Frosinone, dell'ex tecnico Di Francesco che si sta rivelando una bella realtà di questo campionato con diciannove punti e un rendimento a dir poco entusiasmante per quanto visto fino ad ora. Tanti i giovani interessanti che costituiscono la rosa, a partire da Soulè che altro non sta facendo che confermare il suo enorme potenziale, appena intravisto con la Juventus nelle ultime stagioni, passando da Kaio Jorge fino a Ilario Monterisi che da queste parti lo si ricorda bene, eccome. Un mercato oculato, caratterizzato da diversi prestiti, è vero, ma anche da alcuni acquisti, modesti per spesa effettuata ma di utile importanza ai fini del gioco e dei meccanismi tattici, come Harroui (anche se adesso infortunato), Marchizza e lo stesso Simone Romagnoli, anche lui con un passato in giallorosso. Probabilmente molti dei meriti, in questo Frosinone, per esser riuscito ad amalgamare un organico vincente e all'altezza dei livelli della Serie A (almeno per il momento) è il direttore sportivo Guido Angelozzi. In Ciociaria dal 2020, ha contribuito lo scorso anno alla promozione nel massimo campionato. A distanza di anni Angelozzi ritrova il Lecce.
Nel Salento un'esperienza travagliata, caratterizzata da alcuni risultati negativi fino alla contestazione, da parte dei tifosi, dell'ultimo periodo nel Salento. Con lui nelle dirigenza sportiva, dalla stagione 2005/06 alla stagione 2008/09, il Lecce alterna due retrocessioni in Serie B e una promozione nel massimo campionato nel 2007/08.
I migliori acquisti
Sicuramente tra i migliori nomi, degni di nota, che il direttore Angelozzi riuscì a portare in giallorosso ci sono quelli di un giovane Pablo Daniel Osvaldo nel 2006/07, in prestito dall'Atalanta. Nel Salento l'attaccante argentino totalizzò 31 presenze e 8 gol, risultando tra i migliori dei suoi compagni ma anche i vari Tiribocchi (autore di 42 reti con il Lecce), Zanchetta, Munari e Giuliatto che da queste parti sono, ancora oggi, piacevolmente apprezzati e ricordati.
I flop
Tra i giocatori che, invece, non ottennero il rendimento sperato ci furono: Dusan Basta nel campionato di Serie A 2008/09, in prestito dall'Udinese, con sole 7 presenze in campo. In quel Lecce il difensore serbo non riuscì a integrarsi ma nonostante questo le 200 presenze nel massimo campionato, tra i friulani prima e la Lazio poi, hanno certamente dimostrato le indubbie qualità del ragazzo; tra gli altri nomi che non riuscirono a incidere, durante l'esperienza di Angelozzi in giallorosso, anche quelli di Edinho e dell'attaccante Papadopoulos.
La contestazione dei tifosi
Con una nota ufficiale, al termine della stagione 2008/09 culminata con la retrocessione in Serie B, la società dell'allora Presidente Giovanni Semeraro poneva fine all'esperienza lavorativa di Angelozzi con i colori del Lecce. L'ex direttore sportivo, pagava gli scarsi rendimenti in campo durante l'ultimo campionato disputato e una faida, praticamente insanabile, con i tifosi che lo consideravano principale artefice di una campagna acquisti deludente visti i risultati che avevano caratterizzato l'ultimo periodo dei salentini con il ritorno in cadetteria.