Sacchi: " Rigore sbagliato da Camarda? Non mi stupisco"
 
Le parole dell'ex tecnico del Milan e della selezione Azzurra nel suo editoriale a La Gazzetta dello Sport
Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore del Milan e della Nazionale, Arrigo Sacchi, ha espresso il suo pensiero su Francesco Camarda, il talento dei rossoneri in prestito al Lecce che durante la partita giocata contro il Napoli non è riuscito a realizzare il rigore del potenziale vantaggio dei giallorossi.
Il rigore sbagliato da Camarda
Il rigore assegnato ai giallorossi nasce da un presunto tocco di mano in area di Juan Jesus dopo il colpo di testa di Gaspar. Le immagini non chiariscono del tutto l’episodio: lunghi minuti di attesa, poi l’intervento del VAR e la decisione finale.
Sul dischetto si presenta Camarda dopo un breve colloquio con i compagni di squadra, ma il suo tiro viene neutralizzato da Milinkovic-Savic, portiere noto per la sua abilità nei rigori: solo nella scorsa stagione ne aveva parati quattro.

Le lacrime e gli applausi
Poco dopo, Camarda lascia il campo, sostituito da Stulic. Esce tra le lacrime, accolto da un lungo applauso del pubblico del Via del Mare. Le telecamere lo seguono a lungo: il volto tra le mani, lo sguardo basso, la delusione evidente. Anche al termine della partita, quando la squadra si avvicina alla Curva Nord per salutare i tifosi, il giovane attaccante non riesce a trattenere le lacrime.
Le parole di Arrigo Sacchi
"Sbagliare un calcio di rigore non potrà mai essere una colpa - ha detto Sacchi a La Gazzetta dello Sport - Dal dischetto ho visto errori commessi dai più grandi, da Pelè a Maradona, da Messi a Roberto Baggio. Figuratevi se mi stupisco perchè Camarda si è fatto parare il tiro e, soprattutto, figuratevi se mi sogno di dire che la responsabilità della sconfitta del Lecce è di questo ragazzo di diciassette anni", fa notare.
Poi aggiunge: "Camarda è un giovane di talento, uno che potrà regalare parecchie soddisfazioni al pubblico, e non escludo che possa diventare presto un punto fermo della Nazionale. Perché dobbiamo gettargli la croce addosso? Per l’errore dal dischetto? Non scherziamo, per favore. Innanzitutto un giovane ha il diritto/dovere di poter sbagliare. Se si vuole crescere, se si vuole migliorare, se si vogliono raggiungere grandi risultati, è necessario passare per le delusioni".









