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La carriera di Fabrizio Miccoli nel mondo del calcio potrebbe proseguire sulle orme di Pantaleo Corvino, colui che lo scoprì prima di tutti, portandolo in Serie C con il Casarano, dove tra il 1996 e il 1998 fece sognare lo stadio “Capozza” con 19 gol in 59 partite. Proprio con la squadra salentina, nel primo anno tra i professionisti, arrivò un ottimo nono posto. Anche se nella sua carriera può vantare oltre 300 presenze ufficiali (330 in totale) tra Italia ed estero, toccando palcoscenici prestigiosi come la Juventus o il Benfica, il nome di Miccoli è legato in modo indissolubile al Palermo.

È in Sicilia, infatti, che il “Romario del Salento” ha espresso il meglio del suo talento: 81 gol e 48 assist in 179 partite con la maglia rosanero. Con i siciliani ha sfiorato la vittoria della Coppa Italia (persa in finale contro l’Inter di Mourinho) e la qualificazione in Champions League, sfuggita nello scontro diretto contro la Sampdoria di Pazzini e Cassano. Di quella partita, a Palermo, si ricorda ancora il rigore segnato da Miccoli, nonostante un legamento del ginocchio lesionato in occasione dello stesso fallo da rigore subito.

Una delusione importante anche nel Lecce

Oltre al Casarano, per Miccoli c’è stata anche una breve ma intensa parentesi al Lecce, in Lega Pro. Con i giallorossi ha disputato 50 partite distribuite nell’arco di due stagioni, mettendo a segno 19 gol e servendo 8 assist, dimostrando ancora una volta di essere un calciatore capace di fare la differenza anche nelle categorie inferiori. Il suo ritorno nel Salento fu accolto con entusiasmo dai tifosi, nella speranza che il talento nato a Nardò potesse riportare il club nella tanto agognata Serie B.

Anche in questa esperienza, però, non è mancata l’amarezza sportiva: Miccoli era infatti in campo nel doloroso epilogo dei playoff persi contro il Frosinone, una sconfitta che negò al club la promozione, vanificando mesi di sacrifici e speranze. Quel match rappresentò una vera e propria delusione collettiva per la piazza, che vide sfumare un obiettivo sentito e atteso, il ritorno in Serie B, lasciando così l’ennesima ferita aperta nei cuori dei tifosi salentini. Un finale amaro che segnò anche l’ultima vera grande occasione per Miccoli di chiudere la sua carriera con una promozione importante nella sua terra.

Miccoli

Dopo il Lecce, la carriera del numero 10 si è chiusa con una breve esperienza al Birkirkara, club maltese con cui ha disputato l’annata 2015-2016 prima di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo. Successivamente, il 46enne originario di Nardò ha intrapreso una carriera da dirigente, dedicandosi soprattutto al settore giovanile. Le sue prime due esperienze in questo ambito sono state brevi: prima all’FK Dinamo City, squadra albanese vincitrice di 18 titoli nazionali, dove ha lavorato da gennaio a marzo 2021; poi alla Triestina, dove il suo ruolo è durato appena otto giorni, dal 22 al 30 luglio 2021.

 

La nuova vita da dirigente di Miccoli

Attualmente, Miccoli opera nel Salento con la sua scuola calcio a San Donato, che negli ultimi anni ha sfornato diversi giovani talenti e gli ha permesso di consolidare un ruolo importante nel panorama giovanile salentino. Ora, però, potrebbe aprirsi una nuova avventura più strutturata e duratura: quella da direttore tecnico operativo e responsabile del settore giovanile del Matera, squadra militante in Serie D, guidata dal presidente Stefano Tosoni, che in passato ha attirato anche l’interesse di Claudio Lotito.

Secondo quanto trapela dal capoluogo lucano, la firma di Miccoli con il Matera sarebbe imminente. L’auspicio, per lui e per il club, è che questa nuova esperienza possa segnare un vero punto di svolta nella sua carriera da dirigente. Dopo una vita passata ad incantare con il pallone tra i piedi, il “Romario del Salento” è pronto a mettersi alla prova dietro la scrivania, con l’obiettivo di scoprire e far crescere nuovi talenti.

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