Lo spettro del mare che avanza minaccia anche il Salento
Una ricerca del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici presenta una mappa delle coste a rischio, tra cui quella salentina
Il mare minaccia di inghiottire luoghi simbolo della bellezza italiana, tra cui anche una parte della costa del Salento. Non si tratta di un’ipotesi catastrofista né di uno scenario lontano ma, come riportato da La Repubblica, di un pericolo sempre più reale e imminente.
Lo studio condotto nel Salento
A lanciare l’allarme è una nuova ricerca del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), pubblicata sul Journal of Water and Climate Change. Lo studio ha realizzato la prima mappatura ad altissima risoluzione delle aree costiere vulnerabili della provincia di Lecce, individuando i tratti del litorale salentino più esposti all’innalzamento del livello del mare e agli effetti delle mareggiate intense.
Le zone più a rischio
In circa 15 chilometri di costa salentina analizzata, i settori settentrionali, tra cui Spiaggiabella, Torre Chianca e Frigole, risultano i più a rischio. Nella sola Spiaggiabella, il territorio potenzialmente soggetto ad allagamenti potrebbe quasi raddoppiare entro il 2060, passando dagli 11 ettari del 2020 a circa 20 ettari.
Un fenomeno già in atto
Gli scienziati sottolineano che il fenomeno, già in atto nel Salento, richiede interventi urgenti di adattamento per contenere i danni e aumentare la resilienza dei territori costieri.
Le possibili soluzioni
Tra le soluzioni raccomandate: il ripristino delle barriere sabbiose naturali, la manutenzione dei canali di bonifica e l’integrazione del rischio di inondazione nella pianificazione urbanistica locale. Un appello alla responsabilità, dunque, per preservare non solo l’ambiente, ma anche l’identità di un Paese che nel mare ha sempre trovato la sua forza e la sua bellezza.
Altre zone a rischio in Italia
La Laguna di Venezia è sempre più vulnerabile per effetto di maree estreme, innalzamento del mare e subsidenza: entro il 2100 il livello potrebbe salire fino a 140 cm, rendendo Piazza San Marco perennemente allagata. Il Mose dovrà essere azionato con crescente frequenza.
Nel Lazio, secondo l’Enea, zone come Ostia, Fiumicino e le piane Pontina e di Fondi rischiano la sommersione, minacciando anche l’aeroporto di Fiumicino. Servono dighe, rinforzi costieri e nuova pianificazione urbana.
Anche la Sardegna, in particolare le aree di Cagliari e Oristano, è a rischio: il progetto Coste 2100 stima che entro ottant’anni potrebbero scomparire oltre 180 km² di territorio.





