Lecce, DASPO di 10 anni per un tifoso del Napoli: ecco perché
Il Questore di Lecce ha emesso un DASPO di ben 10 anni per i fatti avvenuti al "Via del Mare" il 3 maggio scorso
Il Questore della provincia di Lecce ha emesso un DASPO di dieci anni a carico di un tifoso napoletano, già recidivo per comportamenti pericolosi durante le manifestazioni calcistiche, in relazione alla gara tra la squadra giallorossa ed i partenopei risalente al 3 maggio scorso.
Il contesto
Nella fase conclusiva della scorsa stagione, il Napoli affrontava il Lecce mentre era in testa alla classifica. Dopo aver superato l’Inter, la squadra partenopea puntava a conquistare punti decisivi per lo scudetto. Nonostante le limitazioni, molti tifosi acquistarono un gran numero di biglietti dichiarando falsamente la residenza, e successivamente diversi di questi tagliandi furono annullati.

I fatti del 3 maggio
In quella occasione, il tifoso, insieme ad altri sostenitori privi di titolo di accesso, ha provocato una rissa all’interno del settore ospiti, usando spintoni, pugni e cinghiate. Nonostante il volto travisato da una bandana, le telecamere di videosorveglianza hanno permesso di identificarlo.
La denuncia della Digos
L’attività della Digos di Lecce ha portato alla denuncia a piede libero dell’uomo per rissa e travisamento durante le manifestazioni sportive. Successivamente, la Divisione Anticrimine della Questura ha condotto una complessa istruttoria, evidenziando come la condotta del tifoso, singolarmente e in gruppo, abbia creato un concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.
DASPO: cosa succede ora?
Il DASPO vieta al tifoso la partecipazione a qualsiasi incontro di calcio su tutto il territorio nazionale per 10 anni, l’accesso alle aree circostanti gli stadi, ai parcheggi e alle vie di transito delle tifoserie, per un intervallo di tre ore prima e tre ore dopo le partite. L’obbligo di firma, invece, si estende a tre anni e dovrà essere osservato prima, durante e dopo le manifestazioni della squadra del Napoli.







