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Il legame di Antonio Conte ed il Lecce è un qualcosa di complicato: un rapporto incrinato anni fa con una parte della piazza e mai sanato. Una storia segnata da gesti, scelte e gol che hanno lasciato un solco profondo. Eppure, il tecnico parla sempre con affetto della sua terra natia.

Chi è Antonio Conte

Nato e cresciuto a Lecce, Antonio Conte muove i primi passi nelle giovanili del club giallorosso per poi debuttare in Serie A il 6 aprile 1986, proprio nella squadra della sua città, che gli dà fiducia a soli sedici anni nei minuti finali della gara pareggiata per 1 a 1 contro il Pisa. 

Dopo sette stagioni e circa cento presenze con i giallorossi, Conte si trasferisce alla Juventus, dove da giocatore conquista cinque Scudetti, numerose Coppe nazionali e una Champions League. Proprio durante uno dei suoi anni alla Juventus, il legame tra Antonio Conte e una parte dei tifosi leccesi subisce una frattura che ancora oggi sembra insanabile.

Juventus-Lecce: il gol della discordia

La prima grande frattura è legata ad un gol segnato da Conte con la maglia della Juventus contro il Lecce al “Delle Alpi”, nell’agosto del 1997. Conte, tornato dall’infortunio, siglò il gol del 2 a 0 lasciandosi andare ad un’esultanza sfrenata davanti alla bandierina del calcio d’angolo. Una scelta, quella, considerata da molti troppo esagerata proprio. 
Quel gesto, seppur comprensibile vista la gioia di recuperare da un grave infortunio, venne comunque vissuta dai tifosi del Lecce come un'offesa.

Ritorno a Lecce a fine carriera? La proposta di Corvino

A fine carriera Antonio Conte fu vicino a tornare a Lecce grazie all'interessamento di un Pantaleo Corvino alla prima esperienza da direttore sportivo della squadra giallorossa. Era il 2004 e, reduce dall'esperienza alla Juventus, il classe '69 ricevette una proposta per chiudere la carriera nella sua città natale. Tuttavia, l'operazione sfumò a causa della forte opposizione dei tifosi giallorossi.

La frattura si acuisce: l'arrivo sulla panchina del Bari

Conclusa la carriera da giocatore, un altro capitolo che aggravò il distacco con la piazza salentina fu la sua scelta di andare ad allenare il Bari, rivale storica del Lecce, nel gennaio 2008. Questo gesto venne vissuto come un ulteriore aggravamento della frattura tra Conte e i tifosi. A peggiorare le cose, tra l'altro, ci fu anche la vittoria nel derby del Via del Mare verso fine stagione con annessa esultanza.

L'esultanza al San Siro al debutto sulla panchina dell'Inter

Il 26 agosto Antonio Conte fece il suo esordio in Serie A alla guida dell'Inter, inaugurando un nuovo capitolo della “saga” tra l’allenatore e i suoi tifosi. Quella partita terminò 4 a 0 in favore dei nerazzurri e, anche questa volta, il tecnico non riuscì a trattenere l’esultanza.

L'atmosfera al Via del Mare e la tentata aggressione

In seguito a questi episodi, ogni volta che Conte è tornato a Lecce l'accoglienza non è stata delle migliori, tra cori e striscioni nei confronti del tecnico salentino. Tra i più emblematici, quello esposto dalla Curva Nord nel 2008, con scritto "Conte uomo senza dignità, sei la m***a della nostra città".

In realtà, il tutto trascese sempre nel 2008, quando il tecnico (in quel periodo proprio allenatore del Bari) fu vittima di una tentata aggressione con delle mazze a Spiaggiabella, al termine di un torneo estivo.

Le parole d'affetto per la sua terra al “Buffa Talks"

Parlando del suo rapporto con le precedenti squadre, al “Buffa TalksAntonio Conte ne ha approfittato per chiarire alcuni punti relativi al presunto “tradimento” nei confronti della Juventus, in seguito alla scelta estiva di rimanere al Napoli, parlando anche di Lecce:

Per me la Juventus è, era e sarà sempre la Juventus, è chiaro. Nessuno, come ho detto anche col Lecce, potrà mai inficiare il mio sentimento nei confronti di questo club, della mia storia. Mi dà fastidio perché tante volte dietro il mio personaggio tanti ci marciano, tanti comunque sono degli avvoltoi. 

Il legame di Conte con la sua terra

In molti descrivono Antonio Conte come un professionista dedito completamente alla sua professione, tanto da diventare tifoso di tutte le squadre in cui ha allenato e giocato, senza guardare in faccia a nessuno. 

antonio conte

Fuori dal campo, però, il tecnico non perde mai occasione per manifestare rispetto e affetto nei confronti del Lecce. Per Conte, il legame con la squadra e con la città è profondo e indissolubile: ogni volta che può, ritorna nel Salento, dove spesso viene immortalato in riva al mare a godersi momenti di relax. 

Anche nelle sue dichiarazioni, l’allenatore non ha mai nascosto l’attaccamento alle proprie origini, come quando, ai tempi dell’Inter, confessò che "Tornare a Lecce rappresenta per me una grande emozione, è la città dove sono nato e cresciuto. Ho giù tutti i parenti. Tornare significa qualcosa di speciale, ho esordito con la maglia del Lecce e fatto tanti anni con quella maglia. Il Lecce è nel mio cuore e ci rimarrà per sempre".

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