L'idolo della C è il secondo di Borbei: la storia di Perucchini

Il portiere classe 1991 ha scritto una pagina di storia con addosso la maglia del Lecce
La stagione del Foggia di Delio Rossi non è partita con il piede giusto. La formazione rossonera, infatti, ha perso l’ultima sfida in casa contro il Crotone con un netto 3 a 0 ma, più in generale, ha raccolto solo 7 punti nelle prime 9 giornate, frutti di una sola vittoria, 4 pareggi e ben 4 sconfitte, con appena 5 gol fatti e 15 subiti.
Il reparto portieri
Proprio delle reti subite è necessario parlare, dato che il reparto portieri è composto da due conoscenze del calcio leccese.
Da una parte c’è un giovane di belle speranze, cresciuto nel settore giovanile giallorosso. Stiamo parlando di Alexandru Borbei, campione d’Italia con la formazione Primavera dei giallorossi ed ora a Foggia, per crescere, maturare e vivere una stagione da protagonista
Nelle prime giornate Borbei è stato il portiere titolare dei satanelli ed ha alternato ottime prestazioni ad errori grossolani, soprattutto nel match di esordio contro il Catania, perso in modo netto al Massimino. Le qualità ci sono ma il rumeno classe 2003 deve tirare fuori anche carattere e personalità, due caratteristiche essenziali per chi vuole affermarsi in quel ruolo.

L’arrivo da svincolato
Oltre a Borbei, però, a difendere i pali della porta rossonera, da qualche settimana è arrivato anche Pippo Perucchini, estremo difensore che a Lecce verrà per sempre ricordato con il sorriso dopo la vittoria del campionato di Serie C e la fine di quell’inferno.
Il portiere classe 1991 ha girovagato parecchio dopo aver vinto quel torneo. Ascoli Empoli, Pistoiese, Ancona, Teramo, Legnago, poi qualche mese da svincolato ed ora Foggia. Ha giocato in Serie B e nella terza serie, dimostrandosi all’altezza delle due categorie. Nella passata stagione ha giocato 23 partite mentre quest’anno deve ancora esordire ed è alla ricerca della condizione fisica ottimale per provare a scalzare il giovane compagno di reparto.
Con il Lecce ha fatto la storia ed il club salentino è stato pure quello in cui ha parato di più, con le sue 113 presenze, nelle quali ha subito 112 gol e tenuto la porta inviolata in ben 50 occasioni.
Forse…
Forse, se fosse rimasto nel Salento anche in Serie B, la sua carriera avrebbe potuto prendere una piega diversa ma è inutile pensare al passato in questa maniera. Di certo Lecce ha rappresentato una tappa fondamentale della carriera di Perucchini, che ha anche un tatuaggio ricordo di quell’impresa storica.
Adesso l’obiettivo comune è salvare il Foggia. Una società con quella storia non può vivacchiare nei bassifondi del Girone C.