Il Lecce sventa una “rapina” da parte del Bologna e mostra evidenti segnali di crescita

Contro il Bologna si rivede un Lecce vero: grinta, qualità e identità. Il punto conquistato sa di svolta
Il Lecce c’è, e nella sfida con il Bologna conquista il primo punto stagionale al Via del Mare, dopo le sconfitte subite contro Milan e Cagliari. In realtà, il pareggio sta anche stretto ai giallorossi: dopo essere passati in vantaggio, aver colpito due pali e una traversa, e aver costretto il portiere ospite a compiere autentici miracoli, si sono visti rimontare dai rossoblù, che con il minimo sforzo (rigore e autogol) stavano per ottenere il massimo risultato. Il gol di Camarda allo scadere del recupero ha restituito un po’ di giustizia agli uomini di Di Francesco, protagonisti di una grande prestazione che stava per essere vanificata da un risultato beffardo.
Contro il Bologna si è visto fin da subito un Lecce trasformato: consapevole, compatto, concreto. Una vera squadra di Serie A. Non sappiamo cosa sia successo tra mercoledì e domenica, cosa abbia risvegliato i giallorossi dal torpore, ma siamo assolutamente certi di aver visto, contro gli uomini di Italiano, una formazione che può giocarsela fino alla fine per centrare l’ennesima salvezza. Ci piace credere che gli intensi carichi di lavoro sostenuti in ritiro e anche dopo stiano iniziando a dare i loro frutti. Ci piace pensare che i ragazzi abbiano finalmente smaltito le tossine accumulate e siano ora in grado di reggere per tutta la gara, e non solo per metà.

La conferma, però, arriverà nella prossima trasferta a Parma.
Di Francesco rispolvera Berisha e schiera la squadra con un 4-3-3 dinamico: Kouassi e Gallo sugli esterni bassi, Gaspar e Thiago Gabriel centrali; Ramadani in cabina di regia con Berisha spostato a sinistra e Coulibaly più avanzato a destra; Morente e Pierotti larghi nel tridente, con Stulic punta centrale. Il Lecce parte subito con l’atteggiamento giusto, ma inizialmente non ci si voleva illudere, perché anche contro Milan e Cagliari i giallorossi avevano mostrato buone cose, ma solo per un tempo. Stavolta, però, più passavano i minuti e più cresceva la sensazione che questa squadra fosse davvero cambiata. Autoritaria, organizzata, convinta. Il Lecce avrebbe strameritato la vittoria: non solo per le tante occasioni create, ma anche per la capacità di reagire alle difficoltà e per aver concesso un solo tiro in porta agli avversari.

Giocatori che nelle scorse settimane erano sembrati in difficoltà, come Berisha, Gallo e Ramadani, sono tornati a esprimersi da calciatori di Serie A, dimostrando applicazione e concentrazione. Anche i subentrati, come Veiga, Ndri e Banda, hanno dato il loro contributo, pressando fino all’ultimo secondo la retroguardia del Bologna. E proprio all’ultimo respiro, il gol di Camarda ha riequilibrato parzialmente un risultato che sarebbe stato profondamente ingiusto se avesse visto il Lecce uscire sconfitto. Certo, nel calcio capita che chi produce meno vinca, ma è sempre meglio quando la bilancia pende dalla parte di chi ha fatto di più.
Il Lecce ha evitato la sconfitta, ha conquistato un punto prezioso, ma il vero segnale positivo sta altrove: nella compattezza, nello spirito di squadra, nella reazione agli imprevisti. È questo che deve far capire ai giallorossi che possono stare in Serie A con orgoglio, lottando a testa alta per raggiungere il loro obiettivo.

Siamo ancora a settembre e il campionato è solo all’inizio. La partenza è stata lenta, ma proprio perché siamo solo alla quinta giornata è inutile trarre conclusioni affrettate o processare il mercato estivo.
Se quello visto contro il Bologna è davvero il “vero Lecce”, allora si può e si deve avere fiducia. Fiducia nei professionisti che lavorano quotidianamente con questa squadra. E pazienza, perché inseguire ancora una volta il sogno della salvezza è possibile, anche quest’anno. Come sempre, non senza sacrifici.